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Sterlina in salita dopo il dietrofront del governo britannico

Pubblicato 03.10.2022, 09:00
Aggiornato 03.10.2022, 08:44
© Reuters.

© Reuters.

Di Peter Nurse

Investing.com - Il dollaro statunitense è in salita negli scambi europei di questo lunedì; in salita anche la sterlina, dopo che il governo del Regno Unito ha accettato di ridurre i suoi piani di tagli fiscali non finanziati.

Alle 08:45 CEST, l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei valute, è salito a 112,13, vicino al minimo di una settimana di 111,64 registrato alla fine della settimana scorsa.

Il cambio GBP/USD è salito dello 0,3% a 1,1188 dopo che il governo britannico ha deciso di ritirare la proposta di abolizione dell’aliquota più alta dell’imposta sul reddito, un piano che è stato ampiamente criticato dal partito conservatore al governo e dall’intero Paese.

Il nuovo ministro delle Finanze Kwasi Kwarteng ha annunciato il suo piano per ridurre sostanzialmente le tasse, compresa l’aliquota più alta dell’imposta sul reddito di 45p, come parte di un mini-bilancio il 23 settembre.

La necessità di ricorrere a ingenti prestiti pubblici per pagare il piano ha fatto crollare drasticamente il valore della sterlina e dei titoli di Stato.

Il primo ministro Liz Truss}} ha tentato di difendere il piano sulla stampa durante il fine settimana, ma non ha funzionato: diversi legislatori di alto livello hanno espresso la loro opposizione alla politica alla conferenza annuale del partito, iniziata domenica.

“Abbiamo capito e abbiamo ascoltato”, ha dichiarato lunedì Kwarteng, confermando che l’abolizione dell’aliquota fiscale di 45p non verrà portata avanti.

Il cambio EUR/USD è sceso dello 0,1% a 0,9796, dopo un’escalation della crisi energetica della regione, dopo che Gazprom (MCX:GAZP) ha congelato i suoi flussi di gas verso l’Italia nel fine settimana.

Si prevede che Banca Centrale Europea annuncerà un altro pesante aumento dei tassi di interesse alla fine del mese, dopo che i dati di venerdì hanno mostrato che inflazione nella zona euro ha battuto le previsioni, salendo al massimo storico del 10,0% a settembre.

La pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero tedesco è prevista nel corso della sessione e potrebbe mostrare che questo importante settore della potenza economica della zona euro ha subito un’ulteriore contrazione.

Il cambio USD/JPY si trova a 144,95, appena sotto la soglia psicologicamente importante di 145, che potrebbe indurre i funzionari giapponesi a intervenire nuovamente dopo che il mese scorso hanno effettuato il primo intervento di acquisto di yen dal 1998.

Il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki (TYO:7269) ha dichiarato che il Giappone è pronto a compiere passi “decisivi” sul mercato dei cambi se persistono movimenti eccessivi dello yen.

Il cambio AUD/USD, sensibile al rischio, è salito dello 0,5% a 0,6436, mentre la coppia NZD/USD è salita dello 0,9% a 0,5643. Questa settimana entrambe le banche centrali terranno il vertice di politica monetaria, durante il quale si prevede un aumento di 50 punti base.

 

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