Investing.com - I futures del greggio sono vicini al massimo di cinque settimane negli scambi europei del mattino di questo venerdì, dal momento che i mercati attendono il rilascio dell’importante report occupazionale USA nel corso della giornata e in seguito al taglio della produzione in Europa e USA a causa del maltempo.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono scambiati a 97,37 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,02%.
Il contratto di gennaio ieri è salito dello 0,19% a 97,38 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 96,31 dollari al barile, il minimo di mercoledì e resistenza a 98,52 dollari al barile, il massimo dal 21 ottobre.
I prezzi del greggio sono rimasti supportati in seguito alle dichiarazioni di ieri del Dipartimento per il Commercio USA secondo cui il prodotto interno lordo è aumentato ad un tasso annuo destagionalizzato del 3,6% nel trimestre conclusosi a settembre, superando le aspettative di una crescita del 3,0% e in aumento dalla stima preliminare del 2,8%.
I dati positivi suggeriscono che potrebbe aumentare la domanda da parte del principale consumatore mondiale di petrolio.
Intanto, i produttori di greggio del Mare del Nord avrebbero interrotto la produzione e spostato i dipendenti da alcune piattaforme dal momento che una forte tempesta si sta avvicinando verso l’Europa e i meteorologi hanno avvisato che potrebbe essere la peggiore degli ultimi anni ad abbattersi sul continente.
Il freddo ha influito anche sulla produzione statunitense di greggio e gas e potrebbe pesare ulteriormente sui principali stati produttori di greggio come il Texas e il North Dakota.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del greggio con consegna a gennaio sono in aumento dello 0,26% a 111,17 dollari al barile, con lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli USA a 13,8 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono scambiati a 97,37 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,02%.
Il contratto di gennaio ieri è salito dello 0,19% a 97,38 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 96,31 dollari al barile, il minimo di mercoledì e resistenza a 98,52 dollari al barile, il massimo dal 21 ottobre.
I prezzi del greggio sono rimasti supportati in seguito alle dichiarazioni di ieri del Dipartimento per il Commercio USA secondo cui il prodotto interno lordo è aumentato ad un tasso annuo destagionalizzato del 3,6% nel trimestre conclusosi a settembre, superando le aspettative di una crescita del 3,0% e in aumento dalla stima preliminare del 2,8%.
I dati positivi suggeriscono che potrebbe aumentare la domanda da parte del principale consumatore mondiale di petrolio.
Intanto, i produttori di greggio del Mare del Nord avrebbero interrotto la produzione e spostato i dipendenti da alcune piattaforme dal momento che una forte tempesta si sta avvicinando verso l’Europa e i meteorologi hanno avvisato che potrebbe essere la peggiore degli ultimi anni ad abbattersi sul continente.
Il freddo ha influito anche sulla produzione statunitense di greggio e gas e potrebbe pesare ulteriormente sui principali stati produttori di greggio come il Texas e il North Dakota.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del greggio con consegna a gennaio sono in aumento dello 0,26% a 111,17 dollari al barile, con lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli USA a 13,8 dollari al barile.