Investing.com – L’euro ha tagliato i guadagni contro il dollaro e lo yen, per via dell’aumento dei rendimenti dei titoli italiani dopo un’asta che ha incontrato un’accoglienza timida.
Durante la mattinata degli scambi europei l’euro è salito contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,16% a 1,3128, staccandosi dal precedente aumento a 1,3151.
L’Italia ha venduto all’asta 2,88 miliardi dei 3 offerti, ad un rendimento medio del 3,89% contro i 2,76% di un’asta simile tenutasi il mese scorso.
L’euro ha trovato il supporto dai dati ufficiali che mostrano una produzione industriale della zona euro, salita inaspettatamente a febbraio, ma il calo su base annua è ancora il più ripido dal dicembre 2009.
Eurostat ha dichiarato che la produzione industriale è salita di un destagionalizzato 0,5% dallo 0, 2% del mese precedente, contro le aspettative per un calo dello 0,3%.
La produzione industriale è scesa dell’1,8% nell’anno a febbraio, in linea con le aspettative.
Il sentimento del mercato è migliorato dopo che un membro del consiglio esecutivo della BCE ha dichiarato che la banca centrale ha ancora il suo programma di acquisto di obbligazioni come opzione per ridurre la pressione sul mercato obbligazionario dei paesi periferici della zona euro.
La moneta unica è vicina la minimo di 3 mesi contro la sterlina, con EUR/GBP giù dello 0,06% a 0,8236.
Dati ufficiali mostrano che il deficit commerciale del Regno Unito si è ampliato più di quanto inizialmente stimato a febbraio, per via del calo delle esportazioni verso i paesi al di fuori dell’UE.
L’ufficio di statistica britannico ha dichiarato che il deficit commerciale del Regno Unito è salito a 8,8 miliardi di sterline, contro le aspettative di 7,7 miliardi di sterline, e contro il dato di gennaio di 7,9 miliardi di sterline.
L’euro è salito rispetto allo yen, con EUR/JPY su dello 0,38% a 106,39, dopo il precedente aumento a 106,60.
Stamane il governatore della Banca del Giappone ha dichiarato che la Banca del Giappone proseguirà il suo “forte allentamento” per superare la deflazione e mettere l’economia su un percorso di crescita sostenibile.
L’euro si è mosso poco rispetto al franco svizzero, con EUR/CHF giù dello 0,02% a 1,2023.
Intanto la moneta unica è in calo nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD USD in calo dello 0,21% a 1,3130, EUR/AUD giù dello 0,72% a 1,2635 ed EUR/NZD giù dello 0,27% a 1,5980.
In Australia un report ha mostrato che l’economia ha aggiunto 44.000 posti di lavoro a marzo, molto più dell’aumento di 6.000 posti previsto, mentre il tasso di disoccupazione è sceso del 5,2% contro il 5,3% di febbraio.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, nonché i report sull’IPP e la bilancia commerciale.
Durante la mattinata degli scambi europei l’euro è salito contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,16% a 1,3128, staccandosi dal precedente aumento a 1,3151.
L’Italia ha venduto all’asta 2,88 miliardi dei 3 offerti, ad un rendimento medio del 3,89% contro i 2,76% di un’asta simile tenutasi il mese scorso.
L’euro ha trovato il supporto dai dati ufficiali che mostrano una produzione industriale della zona euro, salita inaspettatamente a febbraio, ma il calo su base annua è ancora il più ripido dal dicembre 2009.
Eurostat ha dichiarato che la produzione industriale è salita di un destagionalizzato 0,5% dallo 0, 2% del mese precedente, contro le aspettative per un calo dello 0,3%.
La produzione industriale è scesa dell’1,8% nell’anno a febbraio, in linea con le aspettative.
Il sentimento del mercato è migliorato dopo che un membro del consiglio esecutivo della BCE ha dichiarato che la banca centrale ha ancora il suo programma di acquisto di obbligazioni come opzione per ridurre la pressione sul mercato obbligazionario dei paesi periferici della zona euro.
La moneta unica è vicina la minimo di 3 mesi contro la sterlina, con EUR/GBP giù dello 0,06% a 0,8236.
Dati ufficiali mostrano che il deficit commerciale del Regno Unito si è ampliato più di quanto inizialmente stimato a febbraio, per via del calo delle esportazioni verso i paesi al di fuori dell’UE.
L’ufficio di statistica britannico ha dichiarato che il deficit commerciale del Regno Unito è salito a 8,8 miliardi di sterline, contro le aspettative di 7,7 miliardi di sterline, e contro il dato di gennaio di 7,9 miliardi di sterline.
L’euro è salito rispetto allo yen, con EUR/JPY su dello 0,38% a 106,39, dopo il precedente aumento a 106,60.
Stamane il governatore della Banca del Giappone ha dichiarato che la Banca del Giappone proseguirà il suo “forte allentamento” per superare la deflazione e mettere l’economia su un percorso di crescita sostenibile.
L’euro si è mosso poco rispetto al franco svizzero, con EUR/CHF giù dello 0,02% a 1,2023.
Intanto la moneta unica è in calo nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con
EUR/CAD USD in calo dello 0,21% a 1,3130, EUR/AUD giù dello 0,72% a 1,2635 ed EUR/NZD giù dello 0,27% a 1,5980.
In Australia un report ha mostrato che l’economia ha aggiunto 44.000 posti di lavoro a marzo, molto più dell’aumento di 6.000 posti previsto, mentre il tasso di disoccupazione è sceso del 5,2% contro il 5,3% di febbraio.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, nonché i report sull’IPP e la bilancia commerciale.