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Tassi d’interesse: Fed rinvia tagli e delude i mercati. I commenti degli analisti

Pubblicato 01.02.2024, 10:59
© Reuters

Investing.com – Nella riunione di ieri la Fed ha lasciato invariati i tassi d’interesse per la quarta volta di fila al livello più alto dal 2001. La scelta non era in discussione, ma chi si aspettava tagli già a marzo è rimasto deluso, visto che il presidente, Jerome Powell, con le parole pronunciate in conferenza stampa ha definito questo scenario “improbabile”. E allora, per cercare di interpretare al meglio la decisione di ieri e capire quali sono le implicazioni per i mercati finanziari, Investing.com ha raccolto il commento degli esperti del settore sull’ultimo meeting della Banca centrale americana.

Martina Daga, Macro Economist, AcomeA SGR

Durante l’ultimo meeting di politica monetaria, la Fed ha deciso all’unanimità di mantenere il target range dei Fed funds fermo, pari al 5.25% - 5.50%. Dopo il ciclo di rialzi pari complessivamente a 525 bp, la Fed sta tenendo i tassi fermi ormai dallo scorso agosto. L'inflazione sta dando chiari segnali di rallentamento e si sta avvicinando al target del 2%, l'attenzione si è quindi spostata verso l'inizio del ciclo dei tagli.

La Fed ha formalmente dismesso la sua propensione a ulteriori rialzi, spostandosi verso una stance più neutrale. Nel comunicato stampa, infatti, è stato eliminato il riferimento al fatto che possano essere necessarie ulteriori misure di rafforzamento della politica monetaria restrittiva, ora si parla di "qualunque aggiustamento" al target dei Fed fund rate. C'è consenso nel FOMC sul fatto che sia appropriato tagliare i tassi di riferimento nel 2024, come evidente anche dalle proiezioni dei membri del Comitato sul livello dei tassi (i Dots) di dicembre. Tuttavia, i tagli potrebbero non iniziare presto, il FOMC ha bisogno di maggiore sicurezza (questo è stato ripetuto diverse volte durante la conferenza stampa da Powell) in merito al fatto che l'inflazione converga stabilmente verso il target del 2%. In altre parole, il FOMC vuole vedere altri buoni dati di inflazione, come quelli che abbiamo visto negli ultimi mesi, vuole ulteriori conferme. Nonostante prima del meeting di politica monetaria di marzo saranno disponibili diversi dati, tra cui un altro dato di PCE, le conferme ricercate probabilmente non arriveranno entro il prossimo meeting, secondo Powell.

La valutazione della situazione economica rimane in linea con quella delineata a dicembre: l'inflazione sta rallentando, nonostante rimanga più elevata del target, le attività economiche continuano ad espandersi a un ritmo sostenuto e il mercato del lavoro rimane forte, nonostante la creazione di posti di lavoro si stia moderando. Considerando il rallentamento della crescita dell'inflazione, con il tasso di disoccupazione ancora ai minimi, il FOMC ritiene più vicino il raggiungimento del target di inflazione e di massima occupazione, con i rischi a questo legati ora più equilibrati. Dal comunicato stampa è stato invece eliminato il riferimento alla solidità del sistema bancario, inserito per la prima volta circa un anno fa a seguito del periodo di stress tra alcune banche regionali.

Se i tagli dei tassi al meeting di marzo sono improbabili, durante la conferenza stampa, Powell ha invece dichiarato che al prossimo meeting si inizierà a discutere sull'evoluzione del programma di Quantative Tightening. Da giugno 2022 la Fed ha iniziato il QT, lasciando scadere 60 miliardi di dollari di Treasury e un massimo di 35 miliardi di dollari di mortgage-backed securities in media al mese. Già i verbali del meeting di dicembre avevano evidenziato che alcuni membri del FOMC hanno espresso la loro preferenza a iniziare a discutere anticipatamente riguardo i parametri che guideranno la riduzione, o la fine, del programma di QT. Guardando il bilancio della Fed è evidente che il livello di riserve sia rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi mesi, nonostante l'avanzamento del programma di QT. Questo è stato possibile grazie alla veloce riduzione della Reverse Repo Facility che, per il momento, sta garantendo liquidità nel sistema, ma non è scontato continui considerando il trend di veloce decrescita, in quanto i money market funds stanno riducendo i loro depositi presso la Fed e impiegandoli in Treasury. La fine, o la riduzione, del QT diminuirebbe la quantità di titoli di Stato che dovrà essere assorbita dal mercato, anche nel 2024 infatti, secondo le stime, l'offerta netta sul mercato da parte del Tesoro sarà ingente e pari a circa 1.900 miliardi di dollari.

James McCann, vicecapo economista di abrdn

Le dichiarazioni della Fed hanno confermato che la banca centrale non sta più considerando attivamente ulteriori rialzi, confermando ciò che il mercato sapeva già da diversi mesi. Tuttavia, il FOMC non sembra avere fretta di tagliare i tassi, e avverte che prima di allentare la politica monetaria sarà necessario raggiungere un maggiore livello di fiducia nella possibilità di un ritorno dell'inflazione verso l'obiettivo. Una delusione per coloro che sul mercato scommettono su un primo taglio a marzo.

Ad ogni modo, la porta non è del tutto chiusa a una rapida svolta nella politica monetaria, poiché la FED ha segnalato che, nel caso in cui i dati economici iniziassero a deteriorarsi, si potrebbe ricorrere a un aggiustamento in tempi brevi.

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Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS

Powell sottolinea di non credere che entro la riunione di marzo la Fed sarà abbastanza sicura che l'inflazione si stabilizzerà intorno al 2% per iniziare a tagliare i tassi. Uno dei motivi per cui segnala che marzo è forse troppo presto, è il fatto che l'economia statunitense continua a mostrare segni di notevole forza. In ogni caso, la Fed sta chiaramente inviando il messaggio che i tassi hanno già raggiunto il loro picco e che i tagli dei tassi sono molto probabili quest'anno. Sottolinea, inoltre, che a marzo inizieranno a discutere in modo approfondito la strategia di riduzione del bilancio, il che fa capire che stanno iniziando a pensare di rallentare il ritmo del quantitative tightening (questo era già stato anticipato da alcuni membri della Fed nelle scorse settimane).

La mia impressione: il mercato si aspettava che Powell aprisse esplicitamente la porta a un possibile taglio dei tassi già a marzo e chiaramente ciò non è avvenuto. In questo senso, il calo degli asset di rischio e la forza del dollaro sono entrambi logici (alla fine, abbiamo avuto una Fed un po' più falco di quanto molti si aspettassero). Allo stesso tempo, le curve dei rendimenti si stanno spostando verso il basso, forse per il timore che una Fed troppo falco possa finire per aumentare i rischi di ribasso dell'attività economica.

Per quanto mi riguarda, ritengo che ciò che la Fed ha fatto sia logico: perché avere fretta di abbassare i tassi quando l'economia cresce al di sopra del potenziale? In effetti, proprio perché l'economia è forte, è difficile credere che la prudenza della Fed nell’iniziare a tagliare i tassi possa generare un rischio significativo di recessione. Stando così le cose, e sebbene non si possa escludere qualche giorno di negatività negli asset di rischio a causa dell'atteggiamento un po' più falco della Fed rispetto alle attese, credo che ci siano ragioni per rimanere ragionevolmente costruttivi con i portafogli. D'altra parte, con l'economia che sembra continuare a mostrarsi solida, temo ancora un po' di essere troppo long duration.

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Jonathan Duensing, Head of Fixed Income, Amundi US

Il FOMC ha mantenuto l'intervallo obiettivo per il tasso dei Federal Funds al 5,25-5,50% per la quarta riunione consecutiva (l’ultimo rialzo dei tassi di interesse è avvenuto a luglio 2023).

Come previsto, la Fed ha rivisto al ribasso la propria posizione politica, passando a una posizione neutrale e omettendo il riferimento alla "policy firming" nel comunicato della riunione. Il tasso terminale è stato raggiunto.

La Fed ha eliminato il rischio di un inasprimento delle condizioni finanziarie e creditizie sull'economia. Ciò è avvenuto in parte in riconoscimento dell'allentamento delle condizioni finanziarie dal novembre 2023, ma permangono le preoccupazioni per l'impatto a lungo termine di un inasprimento delle condizioni di credito.

La FED ha introdotto un nuovo linguaggio in cui afferma che non prevede di ridurre il tasso target fino a quando non avrà acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo duraturo verso il 2%. Le letture del PCE core annualizzato di 3 e 6 mesi, vicine al 2%, non sono ancora una prova sufficiente per il FOMC che l'inflazione sia tornata in modo duraturo verso l'obiettivo di lungo termine.

Durante la conferenza stampa, il presidente Powell è stato più misurato rispetto alla conferenza stampa di dicembre. Ha comunicato che, per avviare il ciclo di allentamento, la Fed dovrà essere certa che l'inflazione stia rallentando in generale e non si concentri solo sulla disinflazione registrata nei prezzi dei beni di consumo.

Si è discusso in via preliminare del bilancio della Fed e del suo esaurimento (Quantitative Tightening), ma una discussione più formale è attesa per la riunione di marzo... per continuare.

Sebbene i membri della Fed non abbiano esplicitamente escluso un taglio dei tassi a marzo, il comunicato della riunione e la conferenza stampa suggeriscono che ci sono ancora molti ostacoli per un taglio dei tassi a marzo.

Implicazioni per i mercati finanziari: ci aspettiamo una certa volatilità dei mercati, in quanto gli investitori sono alle prese con la funzione di reazione della politica della Fed, le incertezze economiche di fine ciclo e il percorso dell'inflazione. Mantenere un orientamento alla qualità più elevata nei portafogli con esposizioni selettive al mercato del credito, dove le valutazioni offrono margini di sicurezza più ragionevoli.

Benoit Anne, Investment Solutions Group, MFS IM

La Fed ha lanciato un messaggio di cautela, segnalando che un taglio dei tassi a marzo non è lo scenario di base. Inoltre, ieri non è stato fatto alcun annuncio su un aggiustamento del QT. È stato invece segnalato che le discussioni sul QT saranno avviate nella prossima riunione. Su questa base, ci aspettiamo che nel breve termine la probabilità implicita di un taglio dei tassi al FOMC di marzo, valutata dai futures sui Fed fund, scenda notevolmente. Ora sembra che la bilancia penda verso un primo taglio dei tassi a maggio o giugno. Ci sembra ragionevole. Riteniamo che il mercato dei tassi abbia anticipato un po' i tempi.

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