Investing.com - Il Presidente francese Emmanuel Macron ribadisce la volontà dello Stato francese di non ridurre la quota detenuta da Renault (PA:RENA) in Nissan, elemento tra le cause del ritiro della proposta di Fiat (MI:FCHA) per la fusione italo-francese.
Renault, infatti, detiene il 43,4% di Nissan mentre il governo francese è presente nello stesso capitale della casa costruttrice transalpina con il 15%.
Macron, dunque, smentisce le dichiarazioni del ministro Bruno Le Maire, il quale aveva annunciato lo scorso 8 giugno in Giappone. Secondo Le Maire, la riduzione della presenza statale aveva lo scopo di migliorare le relazioni con Nissan.
"Non c'è motivo di cambiare le partecipazioni incrociate, le regole di governance e, a maggior ragione, la partecipazione dello stato in Renault che non ha nulla a che fare con Nissan", ha dichiarato Macron a margine di una conferenza stampa a Tokyo.
I giaponesi, però, avrebbero spinto verso questa riduzione, mentre la stessa Renault starebbe lavorando alla sostituzione dello Stato con un gruppo di banche francesi.
Il progetto di fusione Renaul-Fca potrebbe non essere defunto, ma è solo ufficialmente fermo, all’esame della stessa Nissan, così come confermato dall’assemblea dei soci del gigante asiatico svotasi a inizio settimana a Yokohama alla presenza di 2.880 azionisti.
Secondo il Presidente di Renault (PA:RENA), anche vicepresidente di Nissan, Jean Dominique Senard, “il progetto che oggi non esiste avrebbe portato vantaggi consistenti a Nissan, specialmente sul mercato Nord Americano”.
“La riprova della bontà del progetto”, ha aggiunto nel corso dell’assemblea di Nissan, “sta nel fatto che ora gli unici che brindao sono i nostri concorrenti”.
Sui mercati, intanto, i titoli coinvolti restano positivi, con Fiat Chrysler Automobiles (MI:FCHA) che guadagna llo 0,33%, mentre Renault SA (PA:RENA) aggiunge lo 0,57% dopo la chiusura positiva a +2% di Nissan Motor (T:7201) in Asia.