Investing.com - Mentre l’Air France svaluta a zero la sua partecipazione in Alitalia, dichiarando che non parteciperà all’aumento di capitale se non previa accettazione da parte della compagnia aerea italiana delle severe regole di gestione e di ristrutturazione richieste dal vettore transalpino, ecco che l’attuale presidente Roberto Colaninno annuncia che, conclusa l’operazione di aumento del capitale sociale, egli non sarà più disponibile a ricoprire incarichi di vertice nell’azienda.
Il presidente Colaninno rimarrà comunque sia nel board che nell’azionariato di Alitalia.
Un annuncio che potrebbe apparire come implicita ammissione della difficile gestibilità della compagnia che, in effetti, sin da quando è stata rilevata dalla cordata CAI , non è mai stata in grado di risollevarsi da una gestione economica in costante perdita.
Non appena varato un piano di salvataggio da 300 milioni di euro, già si comincia a parlare dell’ulteriore necessità di almeno altri 450 milioni.
Sul fronte politico pronto l’intervento di Lupi che all’annuncio di Air France ha risposto con l’invito a proseguire speditamente con l’intervento di Poste Italiane le quali hanno garantito l’apporto di 75 milioni.
Nonostante gli evidenti sforzi che da più parti vengono profusi, sembra che la falla continui ad allargarsi a vista d’occhio.