Investing.com - Il dollaro resta pressoché invariato negli scambi asiatici di questo martedì, con i trader cauti per la situazione in Medio Oriente.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,360 alle 00:42 ET (04:42 GMT), su dello 0,01%.
Gli Stati Uniti non hanno intenzione di ritirare le truppe dall’Iraq, ha affermato ieri il Segretario alla Difesa Mark Esper, in seguito alle voci di una lettera che informava i funzionari iracheni del riposizionamento delle truppe statunitensi in preparazione alla partenza.
La scorsa settimana, il Presidente USA ha ordinato un attacco con droni a Bagdad, durante il quale è stato ucciso il generale Qassem Soleimani, facendo salire le tensioni tra le due nazioni. I leader dell’Iran hanno promesso vendetta per l’omicidio.
Nel corso della giornata sarà pubblicato l’indice PMI dell’ISM sul settore non-manifatturiero. Attesi anche i dati sugli ordinativi alle fabbriche e sulla bilancia commerciale.
Ieri i dati hanno rivelato che il settore manifatturiero USA ha visto una contrazione a dicembre del massimo in oltre un decennio, con i volumi degli ordini crollati a quasi il minimo di 11 anni e l’occupazione nelle fabbriche in calo per il quinto mese di fila.
Per quanto riguarda lo scontro commerciale USA-Cina, Washington e Pechino dovrebbero firmare la fase uno dell’accordo il 15 gennaio.
Intanto, lo yen, tradizionale valuta rifugio, ieri è salito sulla scia dell’aumento delle tensioni geopolitiche ma ha perso slancio oggi, scendendo dello 0,1% contro il dollaro.
Il cambio USD/CNY va giù dello 0,3% a 6,9553. La Cina pubblicherà gli ultimi dati sugli indici IPC ed IPP giovedì.
Il cambio AUD/USD è in calo dello 0,2% a 0,6929, mentre la coppia NZD/USD resta invariata a 0,6669.