Investing.com – L’emergenza lavoro continua a stringere la sua morsa, secondo i dati di CGIL sono 490mila i lavoratori in cassa integrazione a zero ore, il dato pur essendo in calo del 10.88% a febbraio rispetto al mese precedente, evidenzia un aumento effettivo, rispetto allo stesso periodo di un anno fa, del 22.71% con un totale di 168.069.718 ore.
Nel rapporto stilato dal sindacato si evidenzia come, a partire dall’anno 2009, e sino ad oggi, le ore di cassa integrazione siano state stabilmente intorno agli 80 milioni di ore per mese.
Un dato che evidenzia una progressiva disgregazione del tessuto produttivo ed un processo di deindustrializzazione in pieno svolgimento, fenomeni che creano una profonda sofferenza fra le centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che vengono espulsi dall’attività produttiva.
Il quadro è reso ancor più problematico dalle complicazioni d’accesso alle procedure e dai mancati pagamenti della cassa integrazione. L’analisi in dettaglio dei dati della cassa integrazione in deroga (cigs) evidenzia poi come la stessa sia diminuita a febbraio, rispetto a gennaio, del 49.12% , un dato tuttavia falsato dal complicato ricorso a questo strumento da parte delle imprese e dai mancati pagamenti.
La conferma del processo di deindustrializzazione in atto viene anche dalla composizione delle richieste di cigs: da gennaio a febbraio le aziende che hanno fatto ricorso a questo strumento ; sono state 986 con un aumento del 19.66% sullo stesso periodo di un anno fa, ma il dato saliente è che iI ricorsi vengono presentati soprattutto per crisi aziendale (557 decreti in aumento del 24%) anziché per ristrutturazione aziendale ( diminuite del 30.95%) o per riorganizzazione aziendale (diminuite del 32.61%).
Diminuiscono pertanto, in modo evidente, gli interventi posti in essere in una ottica di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende, che costituiscono solo il 6.09% degli interventi.
Le regioni del Nord sono quelle che fanno maggior ricorso alla cassa integrazione con una classifica relativa ai primi due mesi dell’anno che vede al primo posto la regione Lombardia con 121.423 lavoratori, seguita dal Piemonte con 64.737 lavoratori e dal Veneto con 44.554 persone.
Nel Centro si evidenzia il Lazio con 32.538 lavoratori e nel Mezzogiorno la Campania con 33854 lavoratori.
I settori più colpiti sono la meccanica che impiega il maggior numero di ore con 62.954.425 e 183.007 lavoratori, seguita dal commercio con un monte ore di 16.655.039 e 48.416 lavoratori e dall’edilizia con 16.283.010 ore e 47.334 lavoratori.
Nel rapporto stilato dal sindacato si evidenzia come, a partire dall’anno 2009, e sino ad oggi, le ore di cassa integrazione siano state stabilmente intorno agli 80 milioni di ore per mese.
Un dato che evidenzia una progressiva disgregazione del tessuto produttivo ed un processo di deindustrializzazione in pieno svolgimento, fenomeni che creano una profonda sofferenza fra le centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che vengono espulsi dall’attività produttiva.
Il quadro è reso ancor più problematico dalle complicazioni d’accesso alle procedure e dai mancati pagamenti della cassa integrazione. L’analisi in dettaglio dei dati della cassa integrazione in deroga (cigs) evidenzia poi come la stessa sia diminuita a febbraio, rispetto a gennaio, del 49.12% , un dato tuttavia falsato dal complicato ricorso a questo strumento da parte delle imprese e dai mancati pagamenti.
La conferma del processo di deindustrializzazione in atto viene anche dalla composizione delle richieste di cigs: da gennaio a febbraio le aziende che hanno fatto ricorso a questo strumento ; sono state 986 con un aumento del 19.66% sullo stesso periodo di un anno fa, ma il dato saliente è che iI ricorsi vengono presentati soprattutto per crisi aziendale (557 decreti in aumento del 24%) anziché per ristrutturazione aziendale ( diminuite del 30.95%) o per riorganizzazione aziendale (diminuite del 32.61%).
Diminuiscono pertanto, in modo evidente, gli interventi posti in essere in una ottica di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende, che costituiscono solo il 6.09% degli interventi.
Le regioni del Nord sono quelle che fanno maggior ricorso alla cassa integrazione con una classifica relativa ai primi due mesi dell’anno che vede al primo posto la regione Lombardia con 121.423 lavoratori, seguita dal Piemonte con 64.737 lavoratori e dal Veneto con 44.554 persone.
Nel Centro si evidenzia il Lazio con 32.538 lavoratori e nel Mezzogiorno la Campania con 33854 lavoratori.
I settori più colpiti sono la meccanica che impiega il maggior numero di ore con 62.954.425 e 183.007 lavoratori, seguita dal commercio con un monte ore di 16.655.039 e 48.416 lavoratori e dall’edilizia con 16.283.010 ore e 47.334 lavoratori.