Investing.com - I futures dell’oro restano piuttosto stabili negli scambi della seduta europea di questo martedì; gli investitori attendono i dati sull’occupazione statunitense che saranno rilasciati questo venerdì, per valutare la forza della ripresa USA.
Dei segni positivi per l’economia USA potrebbero pesare sulle aspettative di un ulteriore allentamento da parte della Federal Reserve, che potrebbe pesare sulle materie prime espresse in dollari.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno ha segnato 1.600,75 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, pressoché invariata sulla giornata.
I prezzi sono rimasti nel range stretto di 5 dollari, tra 1.599,05 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.604,25.
Supporto a breve termine a 1.590,85 dollari l’oncia troy, il minimo dal 25 marzo e resistenza a 1.615,00 dollari l’oncia troy, il massimo dal 22 marzo.
I prezzi dell’oro hanno trovato il supporto dalla debolezza del dollaro, dopo i dati deludenti di lunedì che hanno alimentato i timori sulla forza della ripresa statunitense.
L’Institute of Supply Management ha dichiarato che il suo indice PMI è sceso a 51,3 a marzo, il livello più basso da dicembre, contro 54,2 di febbraio.
Gli analisti avevano previsto che l’indice PMI sarebbe rimasto invariato lo scorso mese.
I dati deboli hanno alimentato le voci su un possibile ritiro della politica monetaria.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito molto le aspettative verso ulteriori immissioni di liquidità da parte della banca centrale statunitense.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,2% a 82,72.
I traders dell’oro attendono il rilascio dei dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati questo venerdì.
Gli operatori attendono inoltre l’esito del vertice di politica monetaria della BCE che si terrà questo giovedì.
Il sentimento sull’euro resta fragile, tra la situazione di Cipro e l’incertezza politica in Italia.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato +0,2% a 28,00 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato +0,2% a 3,379 dollari la libbra.
Dei segni positivi per l’economia USA potrebbero pesare sulle aspettative di un ulteriore allentamento da parte della Federal Reserve, che potrebbe pesare sulle materie prime espresse in dollari.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno ha segnato 1.600,75 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, pressoché invariata sulla giornata.
I prezzi sono rimasti nel range stretto di 5 dollari, tra 1.599,05 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.604,25.
Supporto a breve termine a 1.590,85 dollari l’oncia troy, il minimo dal 25 marzo e resistenza a 1.615,00 dollari l’oncia troy, il massimo dal 22 marzo.
I prezzi dell’oro hanno trovato il supporto dalla debolezza del dollaro, dopo i dati deludenti di lunedì che hanno alimentato i timori sulla forza della ripresa statunitense.
L’Institute of Supply Management ha dichiarato che il suo indice PMI è sceso a 51,3 a marzo, il livello più basso da dicembre, contro 54,2 di febbraio.
Gli analisti avevano previsto che l’indice PMI sarebbe rimasto invariato lo scorso mese.
I dati deboli hanno alimentato le voci su un possibile ritiro della politica monetaria.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito molto le aspettative verso ulteriori immissioni di liquidità da parte della banca centrale statunitense.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,2% a 82,72.
I traders dell’oro attendono il rilascio dei dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati questo venerdì.
Gli operatori attendono inoltre l’esito del vertice di politica monetaria della BCE che si terrà questo giovedì.
Il sentimento sull’euro resta fragile, tra la situazione di Cipro e l’incertezza politica in Italia.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato +0,2% a 28,00 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato +0,2% a 3,379 dollari la libbra.