TOKYO (Reuters) - Il mercato azionario giapponese rimbalza dal minimo dell'ultimo mese e mezzo e dopo il tonfo di ieri provocato dai timori per gli sviluppi della crisi politica italiana e le sue ripercussioni sull'euro. Ma il mercato è stato frenato dal rafforzamento dello yen e dal fiacco andamento della produzione industriale.
L'indice Nikkei ha guadagnato lo 0,83% a 22.201,82 punti. Il più ampio Topix è salito dello 0,65%.
La borsa giapponese in apertura di settimana era stata affondata, come quasi tutte le borse mondiali, dai problemi politici italiani e dai timori per una possibile uscita dall'euro che hanno spinto gli investitori verso asset più sicuri.
Oggi la notizia del possibile tentativo di soluzione alla crisi italiana, con la sostituzione del ministro euroscettico Paolo Savona alla casella del ministero dell'Economia, ha tonificato la piazza di Tokio.
La produzione industriale giapponese in aprile è cresciuta al di sotto delle attese di un modesto 0,3% contro un'attesa dell'1,2% e rispetto all'1,4% di crescita di marzo.
"Gli investitori sono nervosi per il rafforzamento dello yen e per questo probabilmente non spingono per i rialzi", dice Yutaka Miura, analista senior a Mizuho Securities.
I titoli del settore minerario, auto e sono cresciuti più della media, le azioni delle compagnie di navigazione e aeree sono in perdita.
Sul mercato si è fatta anche sentire la riorganizzazione del MSCI Japan Index che secondo alcuni operatori ha comportato spostamenti di risorse per 2,7/2,8 miliardi di dollari.
Il rimpasto fatto all'inizio del mese ha visto l'esordio di CyberAgent, Kobayashi Pharmaceutical Co, SG Holdings Co e Tokyo Century Corp, mentre sono usciti dall'indice Kyushu Financial, Hachijuni Bank e Mixi Inc.