di Barbara Lewis e Francesco Guarascio
BRUXELLES (Reuters) - Il raddoppio del Nord Stream, il gasdotto che collega la costa russa del Baltico alla Germania, suscita perplessità tra i leader europei e l'ostilità dell'Italia, che chiede all'Unione di bloccare il progetto.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, dice che spetta alla Commissione l'ultima parola ma aggiunge che dal suo punto di vista il Nord stream-2 è contro le regole comunitarie.
Spalleggiata dai Paesi baltici e dell'Est Europa, l'Italia è riuscita a inserire all'ordine del giorno del Consiglio Ue il Nord stream, che è sponsorizzato da Gazprom, E.ON, Wintershall, Shell, OMV ed Engie.
"Abbiamo sollevato un dibattito molto intrigante", ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi.
Le esportazioni di gas della Russia hanno acquisito maggiore valenza politica da quando è esplosa la crisi in Ucraina. Al vertice i leader Ue hanno deciso di prorogare fino al 30 giugno le sanzioni contro Mosca.
"È stata dura, un confronto davvero emozionante", ha detto Tusk. "Siamo tutti d'accordo nel dire che qualsiasi nuova infrastruttura debba essere in linea con tutti gli obiettivi dell'Europa, come la necessità di ridurre la dipendenza energetica e diversificare le fonti di approvvigionamento".
Renzi, che ha imposto al summit un supplemento di discussione sul rinnovo delle sanzioni, ha invitato i partner Ue a bloccare il raddoppio del Nord stream.
"Germania e Olanda dicono che l'accordo è solo commerciale. Noi pensiamo che abbia anche un valore politico", ha detto il premier italiano.
Il primo ministro ungherese Viktor Orban, confermando che gran parte dei leader si è opposta a Berlino, ha chiesto quale differenza vi sia tra Nord e Sud Stream, il progetto abbandonato l'anno scorso dalla Russia per problemi legali con la Ue.
"Il Sud stream è stato bloccato e ora occorrono motivi ragionevoli per dire che il Sud stream era cattivo e il Nord stream è accettabile", ha detto Orban.
Secondo Gazprom, il Nord Stream-2 è la soluzione più pragmatica per garantire la sicurezza energetica europea. La Commissione europea si è limitata a dire che sta ancora studiando il dossier.
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