Investing.com – Si attende un’apertura al ribasso per i mercati azionari europei questo venerdì; l’aumento dell’inflazione statunitense ha fatto poco per migliorare il sentiment, mentre gli investitori assimilano i nuovi dati sulla crescita del Regno Unito.
Al momento della scrittura, i future DAX sono scesi dello 0,4%, i future CAC 40 in Francia sono in calo dello 0,5% e i future FTSE 100 del Regno Unito segnano -0,2%.
I principali indici europei hanno registrato forti guadagni giovedì, ma è probabile che cedano parte di questi progressi con l’avvicinarsi della fine della settimana e con l’analisi da parte degli investitori degli ultimi dati sull’inflazione statunitense.
Sebbene l’IPC USA sia cresciuto come previsto a luglio rispetto al mese precedente, rafforzando le aspettative che la Federal Reserve mantenga i tassi invariati a settembre, è rimasto sostanzialmente al di sopra dell’obiettivo di medio termine della banca centrale, il che implica che i tagli dei tassi sono ancora lontani.
Il PIL del Regno Unito mostra una crescita modesta
Mentre la Fed potrebbe fare una pausa il mese prossimo, si prevede che la Banca d’Inghilterra continui ad inasprire la politica monetaria, visto che l’inflazione nel Regno Unito è tra le più elevate del mondo sviluppato.
Il prodotto interno lordo Regno Unito è aumentato leggermente più del previsto nel secondo trimestre, salendo dello 0,2% su base trimestrale e dello 0,4% su base annuale, con un aumento dello 0,5% nel solo mese di giugno.
Il tasso di disoccupazione francese è salito al 7,2% nel secondo trimestre, rispetto al 7,1% del trimestre precedente, mentre i dati sull’inflazione di luglio in Francia e Spagna sono attesi nel corso della sessione.
UBS pone fine alla copertura per l’acquisizione di Credit Suisse
La stagione degli utili trimestrali si avvia verso la conclusione e oggi sono attesi i report di alcune società di primo piano.
Il più grande istituto di credito svizzero, UBS (SIX:UBSG), ha dichiarato venerdì che non dovrà più avvalersi della garanzia di oltre 10 miliardi di dollari concessa dal governo svizzero nell’ambito dell’acquisizione del Credit Suisse da parte dello Stato.
Greggio invariato, l’OPEC mantiene le previsioni di crescita della domanda di petrolio
I prezzi del petrolio si sono stabilizzati venerdì, con gli operatori che cercano di assimilare i dati sull’inflazione statunitense, le preoccupazioni per la lenta ripresa economica in Cina, il più grande importatore di petrolio al mondo, e le previsioni ottimistiche dell’OPEC sulla domanda.
La pubblicazione dell’IPC statunitense di giovedì ha visto il dollaro salire, danneggiando il mercato del greggio in quanto rende la materia prima più costosa per gli acquirenti che detengono valute estere.
Anche le crescenti preoccupazioni per l’economia cinese hanno pesato sui mercati petroliferi, ma il tutto è stato controbilanciato dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio che giovedì ha confermato di prevedere ancora un aumento della domanda mondiale di petrolio di 2,25 milioni di barili al giorno nel 2024, rispetto alla crescita di 2,44 milioni di barili al giorno di quest’anno.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA sono in calo dello 0,1% a 82,76 dollari al barile, mentre i future Brent segnano -0,1% a 86,30 dollari.
Infine, i future dell’oro sono in calo dello 0,1% a 1.947,65 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD è salito dello 0,1% a 1,0993.