Investing.com - I mercati azionari europei sono scesi giovedì a causa delle crescenti preoccupazioni per il rallentamento dell'economia cinese e per il potenziale aumento dei tassi di interesse statunitensi.
Alle 03:50 ET (07:50 GMT), l'indice DAX in Germania è sceso dello 0,6%, il CAC 40 in Francia è sceso dello 0,6%, mentre il FTSE 100 nel Regno Unito è sceso dello 0,5%.
I verbali della Fed offrono un taglio da falco
Il sito minuti della riunione di luglio della Fed ha mostrato che alcuni funzionari vedono ancora la necessità di aumentare i tassi di interesse per combattere i livelli di inflazione ancora elevati, che potrebbero pesare sull'attività economica della più grande economia del mondo, uno dei principali motori della crescita globale.
Secondo i verbali pubblicati mercoledì a Washington, "la maggior parte dei partecipanti ha continuato a vedere significativi rischi di rialzo dell'inflazione, che potrebbero richiedere un ulteriore inasprimento della politica monetaria".
Inoltre, la riunione della Fed di luglio si è svolta prima di una serie di dati statunitensi che hanno sottolineato la tenuta dell'economia.
Fitch potrebbe valutare un declassamento del rating della Cina
Ad accrescere il sentimento negativo è arrivata la notizia che l'agenzia di rating Fitch Ratings potrebbe prendere in considerazione la possibilità di rivedere il rating sovrano A+ della Cina, soprattutto se le condizioni del debito societario dovessero peggiorare e se il governo dovesse espandere il proprio bilancio per sostenere le aziende.
Ciò avviene in mezzo a nuove preoccupazioni sul settore immobiliare del Paese, che hanno contribuito al forte rallentamento della crescita economica cinese nel secondo trimestre del 2023.
Prospettive economiche europee cupe
In Europa, le prospettive economiche sono negative, come dimostra la previsione del consulente politico del governo olandese CPB secondo cui la crescita economica dei Paesi Bassi sarà molto più lenta di quanto previsto in precedenza per quest'anno, dato che una recessione nella prima metà del 2023 ha posto fine al forte boom post-COVID-19.
prodotto interno lordo dell'Eurozona è aumentato dello 0,3% nel secondo trimestre, ha dichiarato mercoledì l'agenzia statistica dell'UE, ma la crescita di fondo è stata probabilmente più debole, in quanto i dati sono stati distorti dal balzo del 3,3% del PIL irlandese, trainato dall'impatto sovradimensionato delle grandi aziende straniere che vi hanno sede per motivi fiscali.
BAE Systems Scivola sulle notizie di acquisizione
Tra le notizie societarie, il titolo BAE Systems (LON:BAES) è sceso del 3,3% dopo che la più grande società britannica di difesa ha dichiarato di aver accettato di acquistare le attività aerospaziali di Ball Corp's (NYSE:BALL) per circa 5,55 miliardi di dollari in contanti.
Il titolo GN Store Nord (CSE:GN) è crollato dell'11% dopo che il produttore danese di apparecchi acustici ha parlato di "condizioni di mercato difficili", mentre il titolo Aegon (AS:AEGN) è sceso del 4,6% dopo che la società olandese di servizi finanziari ha riportato una perdita netta nel primo semestre.
Il titolo Philips (AS:PHG) è invece salito del 3,5%, con il gruppo olandese di tecnologia sanitaria che ha continuato a beneficiare della notizia di questa settimana che Exor, il braccio di investimento della famiglia italiana Agnelli, è diventato il primo investitore acquistando il 15%.
Il greggio scivola mentre la produzione statunitense raggiunge i massimi di tre anni
I prezzi del petrolio sono saliti giovedì, rimbalzando dai minimi di due settimane, grazie a un calo maggiore del previsto di Inventari statunitensi.
Tuttavia, il sentimento rimane debole a causa delle preoccupazioni per il rallentamento della crescita in Cina e per la persistente posizione da falco della Federal Reserve, che indeboliranno la domanda di carburante nelle due maggiori economie mondiali.
Inoltre, i dati dell'Energy Information Administration hanno mostrato che la produzione statunitense ha raggiunto un nuovo massimo triennale la scorsa settimana, avvicinandosi ai livelli record prodotti prima dell'epidemia di COVID-19 nel 2020.
Alle 03:50 ET, il futures U.S. crude era in rialzo dello 0,4% a 79,72 dollari al barile, mentre il contratto Brent è salito dello 0,5% a 83,83 dollari. Entrambi i contratti hanno toccato il livello più basso in due settimane.
Inoltre, gold futures è sceso dello 0,2% a 1.925,35 dollari/oz, mentre EUR/USD è salito dello 0,1% a 1,0878.