Di Alessandro Albano
Investing.com - Con l'inizio della riduzione degli stimoli monetari Fed in arrivo probabilmente nel quarto trimestre e una serie di scadenze tecniche previste questo pomeriggio, aumenta la volatilità nei mercati e gli investitori cercano rifugio nelle classi di asset considerate più sicure come i titoli di Stato, ora ai minimi da inizio mese. Intanto i futures indicano un pissibile avvio ribassista per Wall Street.
L'indice CBOE Volatility Index, considerato il termometro per la volatilità dell'azionario, è balzato del 50% negli ultimi 5 giorni, passando da una area di 15 di venerdì scorso agli attuali 23,13, segnalando un certo livello di stress presente tra gli investitori in vista di Jackson Hole e possibili ribassi nel breve termine. Pesano in queso senso anche svariate scadenze tecniche di opzioni e derivati previste per questo pomeriggio.
I timori per gli scossoni sugli indici azionari stanno riportando in auge i titoli di Stato Usa con un crescente forza del dollaro in ottica tarpering e ora ai massimi nel 2021. Tuttavia, gli acquisti sul debito Usa arrivano nonostante un'inflazione abbondantemente sopra i rendimenti obbligazionari.
Al momento il Stati Uniti 10 anni rende l'1,23% tornando ai livelli di inizio agosto, mentre il biennale cala del 2% allo 0,216%. Si registra invece un forte aumento dei titoli a brevissima scadenza, con il semestrale in rialzo del 10% ad uno yield dello 0,05%.
Intanto, per l'ultima seduta settimanale, verso le 14:00 CEST i futures indicano un calo di 190 punti per il Dow Jones, di -53 punti per il Nasdaq 100, e di -22 punti per l'ampio S&P 500.
"Gli scambi sul dollaro stanno spingendo la moneta sui nuovi massimi del 2021, in un momento di appiattimento della curva dei rendimenti degli Stati Uniti, che in genere rappresenta una rivalutazione più pessimistica delle prospettive di crescita", hanno scritto in una nota gli analisti di ING.