Investing.com - Impennata delle borse europee questo lunedì, i titoli azionari tirano un sospiro di sollievo per l’esito delle elezioni presidenziali francesi e l’indice di riferimento tedesco schizza al massimo storico segnando poco meno di 12.400 punti.
Verso mezzogiorno in Europa, l’indice di riferimento Euro Stoxx 50 registra un’impennata del 3,64%, il francese CAC 40 va alle stelle con +4,31% ed il tedesco DAX 30 schizza del 4,80%.
Il candidato centrista Emmanuel Macron ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali francesi con il 23,75% dei voti, avviandosi al secondo ed ultimo voto del 7 maggio con la candidata di estrema destra Marine Le Pen, che ha ottenuto il 21,53%.
Si prevede che Macron, favorevole all’euro, vinca al voto finale, con i sondaggi che indicano una vittoria con un distacco di 20 punti percentuali sulla Le Pen, riducendo il rischio di un risultato anti-establishment all’ultimo turno.
L’euro schizza al massimo di cinque mesi contro il dollaro, con gli investitori che tirano un sospiro di sollievo, sebbene esista ancora la possibilità di una vittoria della Le Pen, che vuole lasciare la moneta unica.
Il cambio EUR/USD si attesta a 1,0872 alle 5:41 ET (9:41 GMT) dopo aver segnato il massimo di 1,0920 nella notte, il massimo dall’11 novembre.
Intanto, lo spread tra il rendimento dei buoni a 10 anni francesi e quello dei bund a 10 anni tedeschi crolla sotto i 50 punti base poiché sembra essersi ridotto il rischio di un’uscita della Francia dall’Unione Europea.
Anche se la propensione al rischio ha contribuito a far schizzare i titoli azionari ai massimi storici, gli investimenti rifugio sono crollati questo lunedì.
Sul Comex, i future dell’oro segnano un crollo di 15,86 dollari, o dell’1.23%, a 1.273,24 dollari l’oncia troy alle 5:42 ET (9:42 GMT).
Il metallo giallo è crollato dell’1,8% in precedenza al minimo della seduta di 1.266,00 dollari, il minimo dall’11 aprile.
Anche lo yen ha visto un sell-off contro il dollaro, con la coppia USD/JPY che ha raggiunto il livello di 110 per la prima volta in quasi due settimane.
Oltre alle elezioni francesi, in una giornata leggera dal punto di vista dei dati economici, è di questa mattina la notizia che la fiducia delle imprese tedesche ha registrato il massimo in oltre cinque anni. Secondo l’Istituto tedesco Ifo, l’indice sulla fiducia delle imprese è salito a 112,9 ad aprile, il massimo dal luglio del 2011.
Intanto, il prezzo del greggio vede una ripresa questo lunedì, dopo il crollo settimanale di quasi il 7%.
Limitano i rialzi i timori degli investitori per l’aumento della produzione di greggio statunitense.
Il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la quattordicesima volta consecutiva, secondo i dati di venerdì di Baker Hughes, sulla scia di una ripresa che va avanti da 10 mesi.
Il totale ammonta ora a 688 unità, il massimo dal settembre del 2015, facendo temere che la ripresa della produzione di petrolio di scisto USA possa vanificare gli sforzi compiuti dagli altri principali produttori per riequilibrare il mercato.
Positivi i titoli energetici, con il colosso francese del petrolio e del gas Total SA (PA:TOTF) che schizza del 3,78%, l’italiana ENI (MI:ENI) che segna un’impennata dell’1,31% e la norvegese Statoil (OL:STL) che rimbalza dell’1,13%.
Al rialzo anche i titoli finanziari, con le francesi BNP Paribas (PA:BNPP) e Societe Generale (PA:SOGN) che vanno alle stelle con +8,45% e +9,54%, mentre le tedesche Commerzbank (DE:CBKG) e Deutsche Bank (DE:DBKGn) registrano un’impennata rispettivamente del 9,35% e del 7,26%.
Tra le banche periferiche, in Italia Intesa Sanpaolo (MI:ISP) rimbalza del 7,00% ed Unicredit (MI:CRDI) va alle stelle con +10,78%, mentre in Spagna Banco Santander (MC:SAN) e BBVA (MC:BBVA) schizzano rispettivamente del 4,97% e del 5,53%.
A Londra, il FTSE 100 legato alle materie prime balza dell’1,84% spinto dalla propensione al rischio.
Glencore (LON:GLEN) rimbalza del 2,39%, Anglo American (LON:AAL) schizza del 2,10%, mentre BHP Billiton (LON:BLT) va alle stelle con +3,10% e Rio Tinto (LON:RIO) segna un’impennata del 2,32%.
Positivi i titoli energetici, con BP (LON:BP) che schizza dell’1,95% e la rivale Royal Dutch Shell (LON:RDSa) che balza del 2,55%.
Positivi i titoli del comparto finanziario, con HSBC Holdings (LON:HSBA) che registra un’impennata dell’1,83% mentre Royal Bank of Scotland (LON:RBS) schizza del 2,63%. Lloyds Banking (LON:LLOY) e Barclays (LON:BARC) segnano rispettivamente +2,61% e +4,79%.
Negli Stati Uniti, i future puntano ad un’apertura al rialzo. I future Dow Jones Industrial Average salgono dello 0,97%, i future S&P 500 balzano dell’1,12%, mentre i future Nasdaq 100 schizzano dell’1,06%.