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Banca Mps: azioni volano dopo la privatizzazione, sale anche Banco Bpm

Pubblicato 14.11.2024, 10:04
© Reuters.
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Investing.com – Il mercato premia la privatizzazione di Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS). Il titolo dell’istituto senese alle 10 guadagna l'11,53%, tornando sopra i 6 euro per azione, ai massimi da settembre 2022.

Contemporaneamente, Banco Bpm (BIT:BAMI), che ha preso parte all’operazione con cui il Mef rilevando il 5% di Mps, è in rialzo del 4,91%.

Anima sale al 4% di Banca Mps

Oltre alla quota acquistata in proprio, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna si fa strada nella banca senese anche grazie ad Anima (BIT:ANIM), su cui Bpm ha recentemente lanciato un’opa volontaria che riguarda il 100% delle azioni.

La sgr è infatti salita dal1 al 4% di Rocca Salimbeni, portando la somma delle quote di Bpm (BIT:PMII) più Anima al 9%.

Mps, inoltre, è il primo distributore di prodotti del gruppo Anima. La scalata congiunta, dunque, rappresenta un’operazione strategica per la crescita del nuovo conglomerato finanziario.

Il tesoro incassa 1,1 miliardi

Attraverso l'accelerated book building il Tesoro è sceso dal 26,7% all’11,7% di Mps, cedendo il 15% delle azioni a 5,792 euro ciascuna, con un premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura precedente.

In questo modo, via XX Settembre ha rispettato l’impegno preso con l’Ue di scendere sotto il 20% della banca entro fine anno, incassando altri 1,1 miliardi di euro dalla cessione.

Da novembre 2023, quando è partita la privatizzazione di Mps, nelle casse dello Stato sono entrati complessivamente circa 2,7 miliardi in tre tranche, contro gli 1,6 miliardi spesi due anni fa per la ricapitalizzazione della banca.

Un’operazione finanziaria italiana

Ha preso parte alla partita anche Francesco Gaetano Caltagirone, che ha acquistato una quota pari al 3,5%. Un altro 3,5% del capitale è stato rilevato da Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio.

Soddisfatto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato: “Abbiamo realizzato un’operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare l’azionariato di un attore importante nel mercato del credito”.

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