Investing.com - Prosegue a Piazza Affari il calo dei titoli bancari con il FTSE Italia All Share Banks che cede oltre il 2%. Tra i peggiori c’è Mps (MI:BMPS) che crolla a -5%, Banco Bpm (MI:BAMI) e Bper Banca (MI:EMII) che perdono il 3%, seguite da Unicredit (MI:CRDI) e Banca Generali (MI:GASI) in flessione del 2%.
Al Ftse Mib che resta negativo e lo spread che non accenna a riprendersi e resta sopra 300 punti, a rendere ancora più difficili le ultime ore di seduta per i finanziari è la notizia sulla decisione di Credit Suisse di ridurre fino al 33% i prezzi obiettivo del settore.
La scelta degli analisti è stata suggerita tenendo in conto la “tassa sulle banche”, che secondo MF potrebbe costare 9 miliardi agli istituti di credito italiani.
Gli esperti dell’istituto fanno notare come le banche italiano scambino a 0,57 volte il rapporto price to book valute, valore “molto alto rispetto alla crisi precedente del 2011-2012", nota Credit Suisse.
La banca svizzera prevede una riduzione dei ricavi core del settore mediamente del 2,7% per il 2018, arrivano al 5,3% per il 2019 e una cifra simile anche nel 2020 (5,2%).
Nel dettaglio, Credit Suisse porta Intesa Sanpaolo (MI:ISP) a neutral e riduce il target price a 3 a 2,3 euro, con una riduzione superiore al 20%.
Giudizio neutral confermato per Unicredit ma prezzo obiettivo che scende a 14,2 euro, rispetto ai precedenti 16,5.
Giudizi rivisti anche per Ubi Banca (MI:UBI) (target price a 3,3 euro), Mps (prezzo obbietivo che scende a 1,65 euro), Banco Bpm (rating ridotto a underperform e target price a 1,7 euro) e Bper Banca (prezzo che scende a 4,1 euro).