ROMA (Reuters) - Il governo prevede di raccogliere circa 5,4 miliardi di euro nei prossimi tre anni da banche e assicurazioni attraverso un pacchetto di misure previste nella manovra per il 2025, secondo la relazione illustrativa al provvedimento.
In precedenza il Tesoro aveva detto che il settore finanziario avrebbe contribuito per 3,5 miliardi.
Le banche italiane dovranno spalmare le deduzioni fiscali derivanti dalle perdite pregresse su un massimo di quattro anni.
Secondo la relazione, questa misura dovrebbe comportare un contributo delle banche ai conti pubblici pari a 3,6 miliardi nel 2025-2027.
Le voci di un nuovo prelievo sul settore finanziario si sono rincorse per settimane pesando sui titoli degli istituti di credito, in assenza di chiarezza da parte del governo.
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha detto che un contributo da parte delle banche non va considerato "una bestemmia".
Le banche dovranno utilizzare i crediti d'imposta del 2025 relativi alle imposte differite attive (Dta) per ridurre le proprie imposte in quattro anni tra il 2026 e il 2029, mentre l'utilizzo delle Dta relative al 2026 sarà distribuito nei tre anni successivi.
La misura è particolarmente rilevante per Mps (BIT:BMPS), che ha significative Dta nel suo bilancio dopo anni di forti perdite e che aveva iniziato a raccogliere benefici ora che è tornata ad essere in utile.
Il Tesoro deve cedere il controllo di Mps entro la fine di quest'anno per rispettare le condizioni concordate con l'Unione Europea al momento del costoso salvataggio del 2017.
Il Tesoro prevede inoltre di incassare 1,75 miliardi nei prossimi tre anni dalle compagnie assicurative modificando i termini di pagamento delle imposte di bollo per alcune polizze.
Allo stato attuale, l'imposta di bollo viene calcolata ogni anno ma viene pagata dagli investitori quando incassano le polizze.
Il governo chiede invece alle assicurazioni di pagare in anticipo e di farsi rimborsare dai clienti alla fine del contratto.
Inoltre, le assicurazioni dovranno pagare entro il 30 giugno 2025 la metà delle imposte di bollo dovute fino al 2024 sui contratti esistenti, un altro 20% entro il 30 giugno 2026, un ulteriore 20% entro la metà del 2027 e il restante 10% entro metà 2028.
L'anno scorso l'Italia prese alla sprovvista i mercati imponendo una tassa del 40% sugli extraprofitti delle banche, salvo poi fare marcia indietro limitando la portata del prelievo e concedendo agli istituti di credito la possibilità di rafforzare il capitale con una clausola che ha fatto sì che, alla fine, il prelievo non portasse nulla alle casse dello Stato.
(Versione italiana Antonella Cinelli, editing Francesca Piscioneri)