FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea dovrebbe riportare il tasso di deposito in territorio positivo quest'anno, secondo il governatore della banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau, in dichiarazioni che indicano il suo sostegno per almeno tre incrementi dei tassi nel 2022.
La Bce si è mossa lentamente per revocare le misure di sostegno quest'anno, ma l'inflazione record e l'aumento delle aspettative di inflazione a lungo termine hanno spinto un numero crescente di banchieri centrali a promuovere una fine più rapida dell'esperimento quasi decennale di stimolo monetario non convenzionale.
In un primo passo, la Bce dovrebbe terminare gli acquisti di bond a fine giugno, per poi aumentare i tassi di deposito a -0,5 nelle "prossime" riunioni, ha detto Villeroy, senza però specificare una data precisa.
Diversi banchieri centrali hanno recentemente sostenuto l'adozione di una manovra già nel mese di luglio, con poca resistenza da parte dei politici "dovish", suggerendo che un aumento dei tassi durante l'estate è ora l'opzione più probabile.
"Preferirei fissare un indicatore in futuro: salvo nuovi shock imprevisti, penso che sia ragionevole entrare in territorio positivo entro la fine di quest'anno", ha detto Villeroy, importante membro del Consiglio direttivo della Bce, in un intervento.
Con il tasso di deposito a -0,5%, un ritorno in territorio positivo suggerirebbe almeno tre aumenti dei tassi di 25 punti base, attraverso il primo aumento per la Bce dal 2011, se l'istituto seguirà l'approccio "graduale" raccomandato da Villeroy.
La banca dovrebbe poi spostare gradualmente il tasso di interesse nominale verso il livello "neutrale", compreso tra l'1% e il 2%, un punto percentuale sotto il tasso statunitense, ha aggiunto Villeroy.
L'alta inflazione e le crescenti aspettative sull'inflazione a lungo termine sono la ragione principale per gli aumenti dei tassi, dato che i recenti sondaggi suggeriscono che le aspettative sono "sempre meno" ancorate al target della Bce intorno al 2%.
Il de-ancoraggio, nel gergo delle banche centrali, è un fenomeno preoccupante quando aumentano le aspettative di crescita dei prezzi, poiché gli investitori iniziano a dubitare della determinazione della banca centrale a riportare l'inflazione intorno al target.
Gli aumenti dei tassi potrebbero anche aiutare l'euro a recuperare terreno contro il dollaro, dato che la debolezza della valuta contribuisce all'inflazione importata.
"Il livello dell'euro conta significativamente per l'inflazione importata", ha detto Villeroy. "Un euro troppo debole andrebbe contro il nostro obiettivo di stabilità dei prezzi".
Per aiutare i mercati a far fronte alla riduzione del sostegno della Bce, Villeroy ha detto che la Bce potrebbe offrire una nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine per le banche.
Villeroy ha anche suggerito un nuovo approccio per affrontare una potenziale impennata dello spread tra i rendimenti dei titoli di stato della zona euro.
L'istituto potrebbe accettare l'acquisto di bond per un tempo limitato, con l'impegno esplicito di venderli una volta terminata la volatilità. Altrimenti, potrebbe assorbire la liquidità iniettata attraverso operazioni di compensazione, in maniera simile al precedente Securities Markets Programme.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)