MILANO (Reuters) - L'AD di Bending Spoons pensa che Milano sia un'ottima sede per una start-up, ma che probabilmente preferirebbe New York nel caso in cui l'azienda italiana tech, proprietaria di servizi come l'applicazione per la gestione di appunti Evernote e il photo editor Remini dovesse quotarsi in borsa.
La società di sviluppo di prodotti tecnologici digitali, i cui prodotti contano 200 milioni di utenti mensili, è considerata un potenziale candidato alla quotazione in Borsa dopo una serie di acquisizioni avvenute quest'anno, tra cui quella del servizio di file-sharing WeTransfer a luglio.
L'AD Luca Ferrari (BIT:RACE), co-fondatore dell'azienda nel 2013, ha detto che non ci sono piani concreti per un'Ipo, ma che Bending Spoons sta lavorando per trovarsi pronta e sta guardando oltre l'Europa.
"Se e quando decideremo di perseguire un'Ipo, valuteremo tutte le opzioni ragionevoli. Ad oggi abbiamo una leggera preferenza per una quotazione negli Stati Uniti, ma potremmo cambiare opinione", ha detto Ferrari a Reuters in un commento inviato via e-mail.
A febbraio, l'azienda milanese ha completato un round di finanziamento che l'ha valutata 2,55 miliardi di dollari e che l'ha resa un unicorno raro nel panorama italiano del tech, dove per unicorno si intende un'azienda non quotata in borsa valutata 1 miliardo di dollari o più.
Spesso le aziende tech cercano di quotarsi oltreoceano alla ricerca di potenziali valutazioni più elevate. Una quotazione negli Stati Uniti rappresenterebbe una sconfitta per la Borsa di Milano dopo una serie di defezioni.
Tra i principali vincoli con cui un'azienda come Bending Spoons si deve confrontare in Italia ci sono l'accesso limitato al capitale e l'eccesso di regolamentazione, ha detto Ferrari, 39 anni.
Tuttavia, Milano offre un buon bacino di competenze, con una concorrenza per i talenti meno agguerrita che altrove, ha aggiunto l'AD.
"Tutto sommato, consiglio ancora di avviare e far crescere un'azienda a Milano. Se dovessi ricominciare da capo, preferirei Milano a molte delle città più comunemente associate all'imprenditorialità".
ALTRE OPERAZIONI IN ARRIVO?
Bending Spoons, il cui nome è ispirato a una scena del film di fantascienza "Matrix", ha un modello di business incentrato sulla rilancio e sullo sviluppo delle aziende e dei prodotti acquisiti.
Ferrari ha descritto la strategia come "ibrida" tra quella di un fondo di private equity - che, a suo dire, è il tipico rivale con cui Bending Spoons compete quando fa un'offerta per un asset - e quella di una vera e propria azienda tech come Google.
Ferrari ha detto che l'azienda ha "l'attenzione alle acquisizioni" di una società di private equity, ma ha aggiunto: "siamo ingegneri e scienziati e passiamo quasi tutto il nostro tempo a costruire tecnologie e prodotti".
L'operazione WeTransfer ha comportato una grande ristrutturazione, con il 75% del personale a rischio licenziamento.
Ferrari non ha escluso nuove operazioni per quest'anno, con l'azienda a caccia di opportunità a tutto campo.
"Solo negli ultimi 12 mesi abbiamo aggiunto circa 5.000 aziende alla nostra pipeline di acquisizione. Naturalmente, solo alcune di esse si riveleranno alla fine un obiettivo adeguato", ha specificato.
(Elvira Pollina, tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)