MILANO, 2 agosto (Reuters) - Le minacce del presidente Usa Donald Trump di nuovi dazi sulle importazioni dalla Cina non danno scampo ai mercati azionari europei e anche Milano non è da meno.
Vendite copiose su tutto il listino con particolare evidenza sui titoli più esposti alle tensioni fra le due maggiori economie del mondo, i settori auto e tecnologico, mentre la debolezza del greggio condiziona il settore energetico.
"Sul mercato odierno c'è poca da dire. Dopo le dichiarazioni di Trump ieri le probabilità che si arrivi a un accordo sono più a rischio", osserva un broker.
Stm (PA:STM) perde più del 5,8%.
Pesante l'automotive in tutta Europa. Pirelli (MI:PIRC), che ieri a mercati chiusi ha nuovamente rivisto al ribasso le guidance, perde il 4,86%.
Cnh (MI:CNHI) perde il 4,3%, Fca (MI:FCHA), in flessione del 2,88% dopo i nuovi dati sulle immatricolazioni in Italia che mostrano un calo del 19%. "Si tratta di notizie negative, ma abbastanza attese", scrive nel daily Mediobanca (MI:MDBI) Securities.
Giù anche Ferrari (MI:RACE) (-4,52%), dopo i risultati del trimestre, penalizzato soprattutto dalla guidance sull'anno, che è stata confermata ma che ha deluso le attese del mercato che si attendeva una revisione al rialzo.
Banche vendute, condizionate dall'allargamento dello spread tra Btp e Bund che continua ad allargarsi verso quota 212 punti base.
In lieve calo Tod's (-0,5%) dopo la corsa degli ultimi due giorni.
Giù anche i petroliferi, nonostante il recupero del prezzo del Brent. Eni (MI:ENI) cede l'1,9%, Saipem (MI:SPMI) il 2,2%.
Infine, pesante anche Mediaset (MI:MS) in flessione del 2,27% a 2,62 euro e sempre più lontana dal prezzo di recesso fissato a 2,77 euro dell'operazione per trasferire gli asset italiani e spagnoli in una holding olandese.
(Giancarlo Navach)