(Reuters) - L'indice STOXX 600 è in rialzo, grazie alla forte ripresa dei titoli tech alla fine di una settimana difficile, mentre il taglio dei tassi della Bce e alcune trimestrali portano il principale indice verso una seconda settimana consecutiva in positivo.
Alle 11,30 l'indice paneuropeo STOXX 600 avanza dello 0,3%, superando la debolezza iniziale, con l'indice dei titoli tech che balza dell'1,8%.
Questo contiene la perdita settimanale del settore tech al 4% anche se rimane quello con la performance peggiore della settimana, in seguito alle previsioni di vendita di Asml per il 2025 che hanno scatenato un crollo globale dei titoli dei chip.
Il fornitore di apparecchiature per i produttori di chip per computer sale del 3,7%, Soitec Sa e Be Semiconductor Industries avanzano invece di oltre il 3% ciascuno.
Le risorse di base guadagnano il 2%, spinte dai forti prezzi del rame.
Il lusso è in rialzo dell'1,9%, dopo la caduta dell'inizio della settimana per i deboli ricavi del terzo trimestre di Lvmh.
Lvmh e altri giganti del lusso come Kering (EPA:PRTP), proprietario di Gucci, e Hermes sono in rialzo del 2%-3% e spingono il principale indice francese CAC 40 a registrare la migliore performance tra le borse dell'area.
La svizzera Richemont sale del 5%.
Volvo guadagna l'1,5%, dopo che la casa automobilistica svedese è scesa nei primi scambi a causa di un calo maggiore del previsto dell'utile operativo trimestrale adjusted e di una previsione di domanda pressoché invariata per l'anno prossimo.
British American Tobacco (LON:BATS) scende del 2,7% dopo aver detto di essere vicina alla risoluzione del contenzioso sul tabacco canadese.
Le svizzere Avolta e Barry Callebaut sono salite del 4,6% e del 3% rispettivamente dopo gli upgrade di rating da parte di Deutsche Bank (ETR:DBKGn) e Morgan Stanley (NYSE:MS).
Giù invece Elisa che cede il 6,1% dopo che i ricavi del terzo trimestre della società finlandese di telecomunicazioni hanno disatteso le aspettative, mentre il produttore svedese di apparecchiature mediche Getinge perde il 6,7% dopo il mancato raggiungimento degli utili 'core' del terzo trimestre.
Intrum cede il 2,2% dopo aver detto che chiederà la protezione dai creditori negli Stati Uniti.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)