PECHINO (Reuters) - L'indice cinese delle blue-chip ha chiuso ai massimi di 13 anni grazie alle ottime performance dei titoli di aziende attive sulle terre rare, con gli investitori rassicurati dalla prospettiva di una più rapida ripresa economica a seguito del contenimento di una recrudescenza di casi di Covid-19 a livello locale.
L'indice delle blue-chip CSI300 ha archiviato la sessione in rialzo del 2,19% a 5.686,25, i massimi di chiusura dal 15 gennaio 2008, con il settore dei beni di consumo primario che è avanzato del 2,91% e il sottoindice healthcare che ha guadagnato il 2,11%.
L'indice Shanghai Composite ha chiuso in rialzo del 2,01% a 3.603,49, maggiore rialzo giornaliero da circa un mese.
A registrare le migliori performance è stato il sottoindice del comparto delle terre rare, che è balzato del 5%, mentre il sottoindice delle risorse naturali è avanzato del 4,5%.
L'indice minore di Shenzhen ha chiuso in rialzo del 2,44% mentre il listino delle start-up ChiNext Composite index ha guadagnato l'1,714%.
A gennaio in Cina le vendite di auto hanno registrato un balzo del 30% rispetto allo stesso mese del 2020, decimo mese in rialzo, con la Cina che continua a guidare la ripresa del settore auto dalla pandemia di Covid-19.
I titoli cinesi legati alle valute digitale hanno registrato guadagni, sostenuti dal rialzo delle criptovalute.
L'indice Hang Seng di Hong Kong è avanzato dello 0,5%, a 29.476,19 punti.
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)