13 novembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in flessione nell'ultima seduta della settimana dopo che i prezzi delle materie prime sono finiti ai minimi da alcuni anni sui timori di un rallentamento della crescita globale.
Alle 8,40 italiane l'indice MSCI perde circa 1,4%. Tokyo ha chiuso con una flessione dello 0,5% interrompendo una serie di sette sedute positive.
Il rame ha recuperato nella seduta restando però vicino al minimo da sei anni di 4.800 dollari per tonnellata, con un bilancio della settimana in perdita attorno a 3,3%, quarto calo settimanale consecutivo.
I prezzi del petrolio sono finiti vicini ai minimi da sei anni e mezzo visti in agosto, quando i mercati finanziari erano stati travolti dalla paura di un brusco rallentamento dell'economia cinese.
Il future sul Brent è sceso ieri quasi del 4% e resta poco sopra 44 dollari al barile, avviandosi a un calo settimanale attorno al 7%. Il future sul greggio americano viaggia sui minimi da due anni e mezzo di 41,54 dollari al barile per un persistente aumento delle scorte e si avvia a segnare un calo settimanale superiore al 6%.
SHANGAI ha chiuso in calo dell'1,41% appesantita dai cali del settore manifatturiero e dell'energia. Ha finito la settimana in flessione dello 0,3%. Più pesante il calo a HONG KONG finita in ribasso superiore al 2% con l'Hong Kong China Enterprises Index che arretra di oltre il 2,2%. Gli analisti dicono che un annuncio della società che gestisce l'indice MSCI che avrebbe aggiunto le azioni cinesi quotate all'estero incluse Alibaba Group and Baidu.com al suo indice emerging market, sta pesando sul mercato di Hong Kong.
Arretra anche SYDNEY finita in calo dell'1,5% per il calo dei prezzi delle materie prime e nell'attesa che gli Stati Uniti possano alzare i tassi di interesse il prossimo mese.
SEUL ha perso l'1% portando il bilancio della settimana a -3,3%, peggior calo da agosto, anche per via delle vendite da parte degli investitori stranieri.