Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici in calo questo giovedì, con i listini tecnologici in testa alle perdite dopo l’impennata dei rendimenti del Tesoro statunitense, anche se le speranze di ulteriori misure di stimolo in Cina hanno contribuito a limitare i ribassi.
Gli indici cinesi di riferimento Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono saliti marginalmente. La People’s Bank of China ha mantenuto il suo tasso di interesse a livelli accomodanti giovedì, rafforzando le aspettative che il governo possa adottare ulteriori misure di spesa per sostenere l’economia.
Il governo si è inoltre impegnato a sostenere l’economia nei prossimi mesi durante il 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese all’inizio della settimana.
Ma il sentimento nei confronti del Paese è rimasto cauto, soprattutto dopo che il presidente Xi Jinping ha dichiarato che Pechino non ha intenzione di ritirare la sua rigida politica dello zero-COVID. Il governo ha anche la pubblicazione dei dati sul PIL del terzo trimestre, alimentando i timori sulla lettura dei dati.
Inoltre, i titoli cinesi hanno subito profonde perdite questa settimana dopo che la Casa Bianca ha svelato i piani per bloccare il Paese dalle importazioni di semiconduttori di produzione statunitense.
I timori per le nuove limitazioni, insieme all’impennata dei rendimenti del Tesoro nella notte, hanno pesato sui titoli tecnologici asiatici. L’indice Hang Seng di Hong Kong è crollato dell’1,5%, mentre l’indice Taiwan Weighted ha perso lo 0,8%. Anche l’indice KOSPI 50 della Corea del Sud è sceso dello 0,8%.
L’indice indiano Nifty 50 è andato un po’ meglio dei suoi omologhi tecnologici, grazie alla forza dei titoli dei consumi.
I Treasury decennali hanno registrato un’impennata di quasi il 4% durante la notte, raggiungendo il livello più alto dalla crisi finanziaria del 2008, in quanto gli investitori si sono preparati in vista di ulteriori rialzi dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Le dichiarazioni rese da diversi membri della Fed questa settimana hanno favorito questa ipotesi.
L’indice giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,8% giovedì, dopo che i dati hanno mostrato che, nonostante un leggero miglioramento deficit commerciale da record del paese, gli alti prezzi delle materie prime e la debolezza dello yen sono destinati a fornire pressione economica nel breve termine.
L’indice australiano S&P/ASX 200 è sceso dell’1%.