Investing.com – Listini asiatici in salita questo lunedì, sulla scia positiva di Wall Street, dopo l’approvazione di un disegno di legge che scongiura il default degli Stati Uniti, con i titoli giapponesi che sono tornati ai massimi di 33 anni.
L’attenzione si sposta ora su una serie di vertici delle banche centrali per ottenere ulteriori indicazioni economiche, a partire dall’Australia e dall’India, rispettivamente martedì e giovedì. Questi incontri precedono quello della Federal Reserve della prossima settimana.
L’indice Nikkei 225 è stato il migliore della giornata, con un aumento dell’1,9%, mentre il TOPIX è salito dell’1,3%. Entrambi gli indici hanno riconquistato i livelli più alti degli ultimi 33 anni, dopo aver subito una breve flessione la scorsa settimana.
Quest’anno i titoli giapponesi hanno superato di gran lunga i loro omologhi globali, grazie all’ottimismo sulla tenuta dell’economia del Paese e a una Banca del Giappone poco accomodante.
I mercati asiatici più ampi sono saliti grazie all’approvazione dell’accordo sul tetto del debito degli Stati Uniti, che ha eliminato una delle principali fonti di ansia per i mercati guidati dal rischio. Anche gli indici di Wall Street sono saliti venerdì, fornendo una spinta positiva alle borse regionali.
Ma i future sulle azioni statunitensi sono rimasti fermi negli scambi di domenica, indicando che il rally potrebbe essersi raffreddato. I dati sull’occupazione non agricola, più caldi del previsto, hanno alimentato i timori di una Federal Reserve più aggressiva, in vista dell’appuntamento della prossima settimana sulla decisione sui tassi di interesse.
Tuttavia, la maggior parte dei titoli asiatici è salita. L’indice KOSPI della Corea del Sud è salito dello 0,6%, mentre l’indice Taiwan Weighted ha guadagnato lo 0,4%.
L’indice australiano ASX 200 è salito dell’1,1%, con l’attenzione rivolta alla riunione della Reserve Bank di martedì. Sebbene il consenso generale sia per un’attesa da parte della banca, c’è ancora un’esigua possibilità di un rialzo di 25 punti base, dato che l’inflazione australiana è aumentato più del previsto ad aprile.
Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono saliti rispettivamente dello 0,4% e dello 0,5%, mentre si prevede che la RBI manterrà i tassi stabili questa settimana, visto il raffreddamento dell’inflazione negli ultimi mesi.
I mercati cinesi sono rimasti indietro rispetto agli altri, con l’indice Shanghai Shenzhen CSI 300 in calo dello 0,5%, mentre l’indice Shanghai Composite è rimasto invariato. Sebbene un indagine privata abbia mostrato che il settore dei servizi cinese è cresciuto a maggio a un ritmo più rapido del previsto, la crescita è rimasta ben al di sotto dei massimi pre-pandemia, indicando che l’economia sta ancora faticando per riprendersi.
Questo ha tenuto sotto controllo anche i guadagni dell’Hang Seng di Hong Kong, il cui indice è salito dello 0,6%. I tre indici sono stati scambiati appena al di sopra dei minimi di sei mesi toccati a maggio, quando il sentimento sulla ripresa economica cinese si è inasprito.