Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici perlopiù in calo questo giovedì, nei persistenti timori di un aumento dei tassi di interesse statunitensi, anche se una previsione di ricavi più forte del previsto da parte di Nvidia ha dato impulso ai titoli tecnologici regionali, in particolare a quelli dei produttori di chip.
Il Taiwan Weighted index è stato il miglior performer della giornata in Asia, con un rialzo dell’1,3% grazie ai guadagni dei titoli dei principali produttori di chip. Il produttore di chip statunitensi Nvidia Corporation (NASDAQ:NVDA) ha previsto un fatturato per il primo trimestre superiore alle stime del mercato e ha citato l’aumento della domanda di chip utilizzati per alimentare i servizi di intelligenza artificiale.
Le azioni dell’azienda sono balzate di oltre l’8% negli scambi post mercato, con guadagni che si sono riversati anche sui titoli asiatici, molti dei quali sono fornitori del produttore di chip. La Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (TW:2330), che è uno dei maggiori subappaltatori di Nvidia, è balzata di oltre il 2%.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,3%, mentre l’indice KOSPI della Corea del Sud ha guadagnato l’1%. L’indice KOSPI è salito grazie alla decisione della Banca di Corea di mantenere invariati i tassi di interesse dopo una serie di rialzi durata quasi 18 mesi.
Tuttavia, le prospettive per i titoli tecnologici rimangono limitate, soprattutto con i tassi di interesse statunitensi destinati a salire ulteriormente. I produttori di chip devono anche affrontare un potenziale rallentamento della domanda quest’anno, con le aziende globali che tagliano la spesa per la tecnologia a causa dei timori di recessione.
I titoli asiatici più ampi si sono mossi in una fascia piatta o bassa, mentre i verbali del vertice di febbraio della Federal Reserve hanno ribadito il tono aggressivo della banca. I recenti dati sull’inflazione, pubblicati dopo il vertice della Fed, probabilmente confermeranno la posizione aggressiva della banca.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono saliti di meno dello 0,1%.
Anche i volumi di scambio asiatici sono stati un po’ attenuati a causa di una festività in Giappone. Tuttavia, la maggior parte degli indici regionali ha subito forti perdite per tutta la settimana, poiché la prospettiva di un aumento dei tassi d’interesse statunitensi ha allontanato i capitali stranieri dalla regione.
L’attenzione è ora rivolta alla revisione dei dati del PIL statunitense del quarto trimestre, in agenda in giornata, e all’indice della spesa per consumi personali, l’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed, previsto per venerdì.
La forza dell’economia statunitense offre alla Fed un ulteriore margine per continuare ad alzare i tassi di interesse, con i dati PMI più forti del previsto.
L’indice australiano ASX 200 è sceso dello 0,4%, anche se i dati hanno mostrato che la spesa in conto capitale delle imprese private è cresciuta più del previsto nel quarto trimestre. I dati riflettono una certa forza dell’economia australiana, alle prese con un’inflazione elevata e un rallentamento della crescita.