(Reuters) - Le borse europee scambiano in leggero rialzo, sostenute da dati economici promettenti e dal rincaro del petrolio, bilanciando il trend negativo dei produttori di chip, colpiti dal bando statunitense su Huawei.
Alla fine di una settimana che ha visto le borse europee guadagnare circa il 2%, e un calo dei rendimenti obbligazionari e dell'euro, le crescenti tensioni tra Washington ed Iran danno agli investitori motivo di essere cauti prima di continuare a comprare sull'onda del rally di questo mese.
L'indice paneuropeo STOXX 600 index scambia solo in leggero rialzo dello 0,08% intorno alle 11,05 nonostante i guadagni di ROYAL DUTCH SHELL, BP e TOTAL sulla scia del rincaro del petrolio.
L'indice di riferimento ha fatto una scalata di quasi il 5% questo mese, in seguito ai segnali della Federal Reserve e della Bce che si dichiarano pronte ad agire per contrastare l'impatto delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti nel quadro di un'economia mondiale in rallentamento.
"Persiste l'ottimismo nei mercati dopo le dichiarazioni piuttosto accomodanti questa settimana di Bce e Fed", ha detto Connor Campbell, financial analyst per Spreadex a Londra.
"Il rally sta esaurendo lo slancio ma sembra continuare a mantenere gli indici in territorio positivo".
Gli investitori adesso osserveranno se al G20 della prossima settimana in Giappone ci saranno progressi tra Usa e Cina sulla guerra commerciale, che ha spinto i mercati europei alla peggiore performance mensile in più di due anni a maggio.
L'indice Dax di Francoforte recupera le perdite di inizio sessione per scambiare in rialzo dello 0,26% dopo che il Pmi flash giugno di IHS Markit ha riportato un miglioramento dell'andamento dei settori manifattura e servizi.
L'attività economica in giugno nel settore privato in Francia si è rafforzata al ritmo più veloce degli ultimi sette mesi mentre l'attività economica della zona euro a giugno nel settore privato è tornata a salire, seppur rimanendo debole.
Il settore tech cede lo 0,1%, tra i peggiori performer, zavorrato dalle previsioni del produttore britannico di semiconduttori IQE di ricavi 2019 sotto le aspettative per il bando su Huawei.
I produttori di semiconduttori hanno subito un duro colpo con INFINEON, AMS, STMICROELECTRONICS (PA:STM), SILTRONIC e DIALOG SEMICONDUCTOR che cedono tra lo 0,2% e il 3,2%.
L'indice spagnolo IBEX guadagna lo 0,7%, sovraperformando la maggior parte degli indici europei.