Investing.com – Tra raffreddamento dell’economia Usa e surriscaldamento della tensione in Medio Oriente, dopo il venerdì nero che ha affossato gli indici globali, i principali listini europei si sono svegliati in netto calo anche lunedì.
A Milano il FTSE MIB oggi perde il 2,80% a metà mattinata. Al momento tutte le blue chip sono in rosso e diversi titoli (Nexi (BIT:NEXII), Banca Monte dei Paschi di Siena ù(BIT:BMPS), Telecom Italia (BIT:TLIT), Saipem (BIT:SPMI), Unicredit (BIT:CRDI)) perdono oltre il 4%.
Di conseguenza, Piazza Affari è la peggiore d’Europa e il listino principale si aggira intorno ai 31.000 punti, tornando ai livelli di febbraio.
Segno meno anche per Amsterdam (AEX: -2,63%), Parigi (CAC 40: -2,32%), Madrid (Ibex 35: -2,32%), Francoforte (Dax: -2,17%) e Londra (Ftse 100: – 2,06%).
Oltre che il crollo delle Borse giapponesi, con il Nikkey che ha ceduto il 13,5% dopo che la Boj ha aumentato la stretta monetaria, a pesare sugli indici europei sono le preoccupazioni per l’allargamento del conflitto in Medio Oriente. Secondo analisti politici e militari l’Iran sta preparando in queste ore un attacco contro Israele, per vendicare l’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta proprio a Teheran.
Inoltre, gli ultimi dati economici provenienti dagli Stati Uniti, indicano che l’economia ha rallentato bruscamente a luglio, con la disoccupazione che è salita al 4,3% il mese scorso. Il timore dei mercati è che, anche se, come sembra ormai scontato, la Federal Reserve dovesse tagliare i tassi d’interesse nella prossima riunione di settembre, sia ormai troppo tardi per scongiurare una recessione nella principale economia mondiale.
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