Investing.com - I titoli azionari europei sono in calo questo mercoledì, dal momento che gli investitori restano cauti sebbene il sentimento resti supportato in seguito alla decisione del Fondo Monetario Internazionale di alzare le previsioni di crescita dell’economia globale.
Durante gli scambi del pomeriggio europeo, l’EURO STOXX 50 è in calo dello 0,22%, il francese CAC 40 scende dello 0,22%, mentre il tedesco DAX 30 segna -0,18%.
Ieri il FMI ha alzato le sue previsioni di crescita economica globale, ma ha anche messo in guardia in merito al ritmo della ripresa, che resterà “debole ed instabile”.
Il FMI ha dichiarato di prevedere che l’economia globale crescerà del 3,7% nel 2014, mentre ad ottobre aveva affermato che sarebbe aumentata del 3,6% quest’anno.
Gli investitori restano ancora cauti tra le aspettative di una riduzione a 65 miliardi di dollari dagli attuali 75 miliardi del programma di allentamento monetario della Federal Reserve durante il vertice che si concluderà il 29 gennaio.
I titoli finanziari sono in calo dai precedenti guadagni, con le francesi BNP Paribas e Societe Generale sono in calo dello 0,10% e dello 0,36%, mentre la tedesca Deutsche Bank scende dello 0,72%.
Tra le banche periferiche, le spagnole Banco Santander e BBVA scendono rispettivamente dell’1,04% e dell’1,42%, mentre l’italiana Unicredit crolla dell’1,32%.
ASML Holding ha subito un’impennata del 7,04% dopo le previsioni secondo cui le vendite del primo trimestre seguono le stime degli analisti.
Alle stelle le azioni Rautaruukki Oyj , con un’impennata del 28,81% dopo che la SSAB, la terza principale banca austriaca, ha dichiarato di voler acquisire il produttore di acciaio finlandese.
A Londra, il FTSE 100 è sceso dello 0,10%, dal momento che le banche britanniche hanno seguito la scia ribassista delle controparti europee e in seguito ai dati che hanno mostrato un calo al 7,1% del tasso di disoccupazione a novembre, facendo aumentare le incertezze sulla decisione della Banca d’Inghilterra riguardo ai tassi di interesse.
Inoltre, i verbali del vertice di gennaio della BoE mostrano che il tasso di disoccupazione raggiungerà la soglia del 7% “decisamente prima” di quanto previsto, ma si ribadisce che i policymakers non vedono il bisogno immediato di alzare i tassi anche se la soglia verrà raggiunta nel prossimo futuro.
Lloyds Banking e HSBC Holdings scendono dello 0,35% e dello 0,57%, mentre Barclays è in calo dell’1,04% e Royal Bank of Scotland crolla del 3,45%.
Intanto, i titoli minerari mantengono i precedenti guadagni, con Glencore Xstrata in salita dello 0,55%, mentre Randgold Resources e Vedanta Resources subiscono un’impennata dell’1,79% e dell’1,80%.
Al ribasso invece BHP Billiton, in calo dell’1,15% dopo aver dichiarato che la produzione di ferro è aumentata a 48,9 milioni di tonnellate metriche nel secondo trimestre, dai 42,2 milioni di tonnellate dell’anno precedente, ma ancora al di sotto dei 49,3 milioni di tonnellate stimate dagli analisti.
Negli USA, i mercati azionari puntano ad un’apertura al ribasso. I futures Dow Jones Industrial Average scendono dello 0,29%, i futures S&P 500 sono in calo dello 0,16%, mentre i futures Nasdaq 100 segnano -0,09%.
Durante gli scambi del pomeriggio europeo, l’EURO STOXX 50 è in calo dello 0,22%, il francese CAC 40 scende dello 0,22%, mentre il tedesco DAX 30 segna -0,18%.
Ieri il FMI ha alzato le sue previsioni di crescita economica globale, ma ha anche messo in guardia in merito al ritmo della ripresa, che resterà “debole ed instabile”.
Il FMI ha dichiarato di prevedere che l’economia globale crescerà del 3,7% nel 2014, mentre ad ottobre aveva affermato che sarebbe aumentata del 3,6% quest’anno.
Gli investitori restano ancora cauti tra le aspettative di una riduzione a 65 miliardi di dollari dagli attuali 75 miliardi del programma di allentamento monetario della Federal Reserve durante il vertice che si concluderà il 29 gennaio.
I titoli finanziari sono in calo dai precedenti guadagni, con le francesi BNP Paribas e Societe Generale sono in calo dello 0,10% e dello 0,36%, mentre la tedesca Deutsche Bank scende dello 0,72%.
Tra le banche periferiche, le spagnole Banco Santander e BBVA scendono rispettivamente dell’1,04% e dell’1,42%, mentre l’italiana Unicredit crolla dell’1,32%.
ASML Holding ha subito un’impennata del 7,04% dopo le previsioni secondo cui le vendite del primo trimestre seguono le stime degli analisti.
Alle stelle le azioni Rautaruukki Oyj , con un’impennata del 28,81% dopo che la SSAB, la terza principale banca austriaca, ha dichiarato di voler acquisire il produttore di acciaio finlandese.
A Londra, il FTSE 100 è sceso dello 0,10%, dal momento che le banche britanniche hanno seguito la scia ribassista delle controparti europee e in seguito ai dati che hanno mostrato un calo al 7,1% del tasso di disoccupazione a novembre, facendo aumentare le incertezze sulla decisione della Banca d’Inghilterra riguardo ai tassi di interesse.
Inoltre, i verbali del vertice di gennaio della BoE mostrano che il tasso di disoccupazione raggiungerà la soglia del 7% “decisamente prima” di quanto previsto, ma si ribadisce che i policymakers non vedono il bisogno immediato di alzare i tassi anche se la soglia verrà raggiunta nel prossimo futuro.
Lloyds Banking e HSBC Holdings scendono dello 0,35% e dello 0,57%, mentre Barclays è in calo dell’1,04% e Royal Bank of Scotland crolla del 3,45%.
Intanto, i titoli minerari mantengono i precedenti guadagni, con Glencore Xstrata in salita dello 0,55%, mentre Randgold Resources e Vedanta Resources subiscono un’impennata dell’1,79% e dell’1,80%.
Al ribasso invece BHP Billiton, in calo dell’1,15% dopo aver dichiarato che la produzione di ferro è aumentata a 48,9 milioni di tonnellate metriche nel secondo trimestre, dai 42,2 milioni di tonnellate dell’anno precedente, ma ancora al di sotto dei 49,3 milioni di tonnellate stimate dagli analisti.
Negli USA, i mercati azionari puntano ad un’apertura al ribasso. I futures Dow Jones Industrial Average scendono dello 0,29%, i futures S&P 500 sono in calo dello 0,16%, mentre i futures Nasdaq 100 segnano -0,09%.