Di Peter Nurse
Investing.com - Mercati europei in ribasso venerdì per via delle decisioni delle banche centrali e delle tante scadenze tecniche (chiamate quattro streghe) su opzioni, future, indici e singole azioni.
Il DAX cede 0,8%, il CAC 40 perde lo 0,7%, il FTSE MIB fa peggio di tutti e segna il -0,9%, mentre il FTSE 100 britannico è poco sotto la parità.
Gli investitori stanno digerendo le misure prese giovedì da due delle più grandi banche centrali, con la Banca d'Inghilterra che è stata la prima del G7 ad alzare i tassi di interesse dall'inizio della pandemia e la Banca centrale europea che ha confermato il termine del Pepp a marzo 2022. A differenza della Fed, tuttavia, Francoforte continuerà il quantitative easing almeno per tutto l'anno prossimo attraverso il programma APP.
Inoltre, nella notte, la Banca del Giappone ha mantenuto i tassi di interesse fermi al -0,10%, come previsto dal consenso, annunciando una riduzione agli aiuti per grandi imprese, mentre verranno estesi alle pmi. "L'aria si sta schiarendo nella settimana delle banche centrali, con la Banca del Giappone che lascia invariati i tassi ufficiali e il target obiettivo di rendimento sul bond a 10 anni dello 0,0%", hanno scritto in una nota gli analisti di Oanda.
Tra i titoli, a Piazza Affari focus su DiaSorin (MI:DIAS), con le azioni sospese per volatilità dopo il nuovo piano industriale al 2025 che vede ricavi 2022 in calo del 2% e fatturato Covid in riduzione a 150 milioni di euro rispetto ai 370 milioni di quest'anno.
Sempre a Milano, attenzione alle banche nel contesto del risiko bancario, dopo che Banca Carige (MI:CRGI) ha rifiutato l'offerta non vincolante presentata da Bper Banca (MI:EMII) martedì sera.
Altrove, Credit Suisse (SIX:CSGN) cede lo 0,8% dopo che il Financial Times ha riferito che Eric Varvel, presidente della banca d'investimento, è in trattative per lasciare la società, mentre Airbus Group (PA:AIR) regista il +0,4% dopo un accordo di fornitura per 100 jet alle controllate di Air France KLM (PA:AIRF).
A Londra, HSBC (LON:HSBA) perde lo 0,3% dopo che l'authority finanziaria del Regno Unito ha multato il colosso bancario per £64 milioni a causa per fallimenti nei processi di antiriciclaggio in un periodo di otto anni.
Fronte macro, l'indice dei prezzi al consumo di novembre per l'Eurozona è aumentato al +4,9%, stesso ritmo di ottobre, indicando che (forse) il picco inflazionistico nell'area euro potrebbe aver raggiunto il suoi massimo, sempre che il contesto energetico non presenti sorprese viste le ultime tensioni tra Russia e Usa.
Tra le commodity, i futures del greggio USA sono scambiati in calo dell'1,6% a 71,25 dollari al barile, mentre il Brent è in ribasso dell'1,4% a 73,94 dollari. Il contratto del Mare del Nord è destinato a una perdita dell'1,2% questa settimana, mentre il benchmark degli Stati Uniti è pronto a chiudere la settimana in calo dello 0,1%.
Nel mercato FX, L'EUR/USD è fermo a 1,1328, con Indice del Dollaro stabile in area 96. In ribasso la sterlina su cui pesa la sconfitta politica del premier Johnson, di nuovo sotto 1,33 contro il dollaro.