Di Alessandro Albano
Investing.com - Forti ribassi per i principali listini europei, con Omicron che potrebbe oscurare le aspettative per il 'tradizionale' rally azionario di Natale.
Sulle paure di nuove chiusure, a Milano il FTSE MIB sta perdendo il 2,9%, a Francoforte il DAX cede il 2,8%, il CAC 40 registra il -2,4% a Parigi, mentre il FTSE 100 britannico perde il 2,2%. In forte calo anche il pan-europeo Euro Stoxx 50 (-2,6%).
La doccia fredda suI sentiment di rischio è arrivata durante il fine settimana, dopo che l'Olanda ha deciso di prendere la decisione più impopolare di tutte con soli 16.000 casi giornalieri: tutte le attività, tranne quelle essenziali, saranno chiuse almeno fino al 14 gennaio. Un input, questo, per altri governi europei che si trovano in situazioni ben più gravi a chiudersi di nuovo.
E' il caso del Regno Unito, dove Londra è tornata ad essere l'hotspot della pandemia. Con un terzo della popolazione (molto più giovane rispetto al resto del Regno) che non ha ricevuto nemmeno un 'jab', il sindaco Sadiq Khan ha dichiarato lo Stato d'emergenza nella capitale, mentre il ministro della salute UK Sajid Javid non ha escluso la possibilità di ulteriori restrizioni prima di Natale.
In Italia, con il ministro Speranza che ha affermato che "il Paese è in una fase epidemica acuta", il premier Draghi ha convocato una cabina di regia per giovedì 23, dove verranno discusse l'obbligo di mascherine all'aperto in tutte le regioni e il tampone per i grandi eventi. Nonostante un tasso di ospedalizzazione più basso rispetto alle precedenti ondate, quello che spaventa gli esperti è la capacità di diffusione e l'efficacia dei vaccini in circolazione.
Tra i titoli, Telecom Italia (MI:TLIT) perde il 2,6% dopo il cda di venerdì che ha visto l'uscita dell'ex Ad Gubitosi, mentre Monte dei Paschi (MI:BMPS) fresca del nuovo piano 2026 segna un pesante -4,3%.
A Parigi, focus su BNP Paribas (PA:BNPP) dopo aver annunciato che venderà la controllata statunitense Bank of the West alla canadese Bmo Financial Group per circa 16,3 miliardi di dollari.
Nei mercati dell'Asia/Pacifico, Hang Seng e Shanghai Composite in negativo dopo che la banca centrale cinese ha ridotto di 5 punti base il Loan Prime Rate (LPR) ad 1 anno al 3,80%, lasciando invariato il tasso a 5 anni. "Molti più prestiti si basano sul LPR a 1 anno rispetto a quello a 5 anni, quindi la mossa è un segnale concreto che la Cina si sta muovendo verso una politica monetaria di sostegno, e questo si nota da uno yuan fissato notevolmente più in basso del previsto rispetto al dollaro USA questa mattina", affermano dal broker Oanda.
In questo contesto, futures in rosso anche a Wall Street, con Dow Jones a -544 punti,Nasdaq 100 a -260 punti e S&P 500 a -80 punti.