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Borse Ue incerte: inflazione UK resta sopra il 10%, crolla Barclays

Pubblicato 15.02.2023, 09:40
Aggiornato 15.02.2023, 09:36
© Reuters.

Di Peter Nurse

Investing.com - Mercati europei contrastati questo mercoledì, con gli investitori che hanno digerito i dati sull’inflazione sia degli Stati Uniti che del Regno Unito, mentre il colosso bancario Barclays ha registrato un forte calo degli utili annuali.

Al momento, a Milano il MIB è in verde frazionale, l’indice DAX in Germania sale dello 0,2%, l’indice CAC 40 in Francia è in rialzo dello 0,2%, mentre l’indice FTSE 100 nel Regno Unito cede dello 0,3%.

I dati pubblicati mercoledì hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo britannico è sceso più del previsto al 10,1% a gennaio rispetto al 10,5% di dicembre, fornendo qualche speranza che l’impennata dei prezzi, che ha colpito duramente il tenore di vita delle famiglie del paese, abbia svoltato l’angolo.

Si prevede che il mese prossimo la Banca d’Inghilterra annuncerà un altro aumento dei costi di finanziamento, ma questi numeri hanno aumentato le aspettative che il picco del tasso di interesse di riferimento della banca centrale non sia lontano.

Martedì le notizie dall’altra parte dell’oceano sono state meno ottimistiche: l’inflazione ha mantenuto una certa resistenza a gennaio nonostante una serie di aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, suggerendo che altri aumenti sono probabili nel breve termine.

In Europa, gli investitori si concentreranno sul discorso della presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde più tardi nella sessione, mentre ci sono i dati sulla produzione industriale per la zona euro di dicembre da studiare.

Nel settore societario, le azioni di Barclays (LON:BARC) sono crollate di oltre il 7% dopo che la banca britannica ha riportato un pesante calo del 14% degli utili annuali, colpiti da oneri di contenzioso per 1,6 miliardi di sterline (1 sterlina = 1,2085 dollari) dovuti al superamento dei limiti concordati sulle vendite di prodotti di investimento negli Stati Uniti.

Anche Glencore (LON:GLEN) è sotto i riflettori dopo che la società di trading e di estrazione mineraria ha annunciato un cospicuo payout di 7,1 miliardi di dollari per i suoi investitori.

I prezzi del petrolio hanno subito un brusco calo mercoledì, dopo che un’impennata delle scorte dei greggio negli USA ha sollevato preoccupazioni sulla prospettiva di un indebolimento della domanda di carburante negli Stati Uniti, il più grande consumatore di greggio al mondo.

I dati dell’American Petroleum Institute  hanno indicato che le scorte di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di circa 10,5 milioni di barili la scorsa settimana, un aumento considerevolmente maggiore rispetto all’incremento di 1,2 milioni di barili ampiamente previsto.

Inoltre, le scorte di benzina sono aumentate di circa 846.000 barili, mentre quelle di distillati di circa 1,7 milioni di barili. Le stime ufficiali delle scorte governative, fornite dall’Energy Information Administration sono attese nel corso della sessione.

Al momento, i future del greggio USA sono scesi dell’1,3% a 78,05 dollari al barile, mentre il contratto Brent è sceso dell’1,2% a 84,57 dollari.

Inoltre, i future dell’oro sono scesi dell’1,2% a 1.842,60 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD è sceso dello 0,2% a 1,0711.

Ultimi commenti

Solo Milano con I soliti speculatori lobbisti nostrani..
Non funzionavano le slot al bar
non sono massimi, prima della GUERRA tornerà ai livelli 2007 ;)
prima della guerra era a 28k c.a. ... quindi siamo praticamente ai massimi. E ipotizzare Milano sui valori ante 2008 è una sparata da cabaret.
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