Di Liz Moyer
Investing.com - I titoli azionari USA oscillano all'inizio di questa nuova settimana dopo che Goldman Sachs ha pubblicato risultati trimestrali peggiori del previsto a causa dell'aumento dei costi e del crollo dell'attività di negoziazione.
Alle 16:15 CET, il Dow Jones Industrial Average è in calo di 146 punti o dello 0,4%, mentre il S&P 500 è salito dello 0,3% e il NASDAQ Composite dello 0,4%.
Wall Street è tornata dal lungo fine settimana di vacanza negli Stati Uniti con un'atmosfera decisamente sottotono dopo i dati economici provenienti dalla Cina.
Poi Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS) ha pubblicato gli utili, riportando un calo del 66% degli utili rispetto all'ultimo trimestre del 2021 e un calo del 16% del fatturato. L'aumento dei costi e un maggiore accantonamento per perdite su crediti hanno pesato sui risultati. Le commissioni di investment banking sono scese di quasi il 50%. Le azioni sono scese del 4,8%.
La rivale Morgan Stanley (NYSE:MS), invece, ha superato le aspettative registrando un fatturato record nella sua attività di gestione patrimoniale. Le sue azioni sono salite del 6,8%.
Le banche regionali e altre società di servizi finanziari continueranno a riferire questa settimana, ma i risultati di Goldman e Morgan Stanley completano le grandi aziende e mettono l'attenzione su altre società dell'S&P 500 che devono ancora riferire, tra cui Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) nel corso della settimana.
Gli analisti prevedono che gli utili societari dell'S&P 500 diminuiranno nel trimestre in corso. Questa settimana sono previsti anche i report sulle vendite al dettaglio e il Beige Book della Federal Reserve, un'indagine economica periodica delle banche regionali della banca centrale.
L’inflazione ha mostrato segni di raffreddamento, così come il mercato del lavoro, alimentando le aspettative verso un aumento di un quarto di punto percentuale da parte della Fed durante il prossimo vertice di febbraio.
Il petrolio è in salita. I future WTI sono saliti dell'1,3% a 81,17 dollari al barile, mentre i future Brent sono saliti del 2,3% a 86,38 dollari al barile. I future dell’oro sono scesi dello 0,3% a 1.916 dollari l’oncia.