Investing.com – Il dollaro è rimasto in salita contro le principali controparti, la richiesta di biglietto verde come valuta rifugio resta supportata dai timori per la crisi finanziaria spagnola.
Durante il pomeriggio degli scambi europei il dollaro è salito contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,45% a 1,3017.
L’euro ha avuto il supporto dai dati ufficiali che hanno mostrato che la zona euro ha pubblicato un avanzo commerciale di 2,8 miliardi di euro a febbraio, contro il disavanzo di 2,8 miliardi nello stesso mese dello scorso anno, con un aumento delle esportazioni dell’11% e delle esportazioni del 7%.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni ha toccato oggi un nuovo record, superando il livello del 6%, nei timori per l’eventuale necessità di un salvataggio alla Spagna.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,15% a 1,5823.
La sterlina è rimasta supportata dai dati del Regno Unito che fanno pensare ad una certa ripresa, allentando i timori verso un altro round di stimolo monetario da parte della BoE.
Il sentimento sulla sterlina è stato spinto inoltre dall’Agenzia di rating Standard & Poor's che ha confermato la tripla A al regno unito, dichiarando che il governo sarà in grado di rispettare i propri obiettivi.
Il dollaro è sceso contro lo yen ma è salito contro il franco svizzero, con USD/JPY giù dello 0,19% a 80,75 ed USD/CHF in salita dello 0,43% a 0,9223.
In Svizzera i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPP è salito meno del previsto, segnando +0,3%, contro le aspettative per un aumento dello 0,5% dopo essere salito dello 0,8% a febbraio.
Intanto il biglietto verde è salito nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD su dello 0,08% a 1,0002, AUD/USD in calo dello 0,27% a 1,0345 e NZD/USD in calo dello 0,61% a 0,8179.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,32% a 80,30.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno
dati ufficiali sulle vendite al dettaglio, insieme ai dati sull’attività manifatturiera nello stato di New York, insieme ai dati ufficiali sulle transazioni di titoli a lungo termine e sulle scorte.
Durante il pomeriggio degli scambi europei il dollaro è salito contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,45% a 1,3017.
L’euro ha avuto il supporto dai dati ufficiali che hanno mostrato che la zona euro ha pubblicato un avanzo commerciale di 2,8 miliardi di euro a febbraio, contro il disavanzo di 2,8 miliardi nello stesso mese dello scorso anno, con un aumento delle esportazioni dell’11% e delle esportazioni del 7%.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni ha toccato oggi un nuovo record, superando il livello del 6%, nei timori per l’eventuale necessità di un salvataggio alla Spagna.
Il biglietto verde è salito contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,15% a 1,5823.
La sterlina è rimasta supportata dai dati del Regno Unito che fanno pensare ad una certa ripresa, allentando i timori verso un altro round di stimolo monetario da parte della BoE.
Il sentimento sulla sterlina è stato spinto inoltre dall’Agenzia di rating Standard & Poor's che ha confermato la tripla A al regno unito, dichiarando che il governo sarà in grado di rispettare i propri obiettivi.
Il dollaro è sceso contro lo yen ma è salito contro il franco svizzero, con USD/JPY giù dello 0,19% a 80,75 ed USD/CHF in salita dello 0,43% a 0,9223.
In Svizzera i dati ufficiali hanno mostrato che l’IPP è salito meno del previsto, segnando +0,3%, contro le aspettative per un aumento dello 0,5% dopo essere salito dello 0,8% a febbraio.
Intanto il biglietto verde è salito nei confronti delle controparti canadesi australiane e neozelandesi, con USD/CAD su dello 0,08% a 1,0002, AUD/USD in calo dello 0,27% a 1,0345 e NZD/USD in calo dello 0,61% a 0,8179.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,32% a 80,30.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti rilasceranno
dati ufficiali sulle vendite al dettaglio, insieme ai dati sull’attività manifatturiera nello stato di New York, insieme ai dati ufficiali sulle transazioni di titoli a lungo termine e sulle scorte.