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Bund oltre 0%, massimi da maggio 2019. Pressione su titoli dell'Eurozona

Pubblicato 19.01.2022, 09:32
Aggiornato 19.01.2022, 10:21
© Reuters.

Di Alessandro Albano 

Investing.com - Con il rendimento del Treasury a 10 anni sulla soglia dell'1,9%, il Bund tedesco sulle medesima scadenza ha superato per la prima volta dal maggio 2019 lo 0%, scatenando un effetto domino sul debito sovrano degli altri Stati membri. 

In Italia, il Btp a 10 anni rende sul mercato secondario l'1,42% (massimi da giugno 2019) con spread a 135 punti base, il titolo francese a 10 anni è balzato allo 0,4%, mentre il decennale spagnolo ha toccato lo 0,7%. Tra i periferici, il portoghese 10y scambia in area 0,7% (+3,5%). 

Pressoché fermi i contratti assicurativi, segnale di una certa stabilità del rischio del debito, con i CDS sul decennale italiano a 137, e stabili a 89 sulla scadenza a 5 anni (-1,33% su base settimanale). 

Oltre alle previsioni per i diversi aumenti del costo del dollaro nel corso del 2022, la pressione sui bond europei è arrivata dopo la corsa dell'inflazione tedesca (+5,3% YoY a dicembre) ai massimi in 30 anni, seguita un'IPC britannica anch'essa ai livelli del 1992 (+5,4%). 

All'aumento dell'inflazione e i costi energetici, va di pari di passo la discussione sull'aumento del debito (sia pubblico che privato), esploso durante i due anni della pandemia. Su questo punto si è soffermato l'Ecofin di martedì, con il neo ministro per le Finanze tedesco Cristian Lindner che ha rimarcato la differenza di vedute tra Stati 'frugali' e Paesi come Italia e Francia, affermando che il Patto di stabilità ha mostrato di "essere flessibile durante la crisi", ma adesso è arrivato il momento di "di una riduzione del debito pubblico".

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Nonostante una coalizione, quella tedesca, lontana in apparenza dalle posizioni di austerity dell'era Merkel, la questione della riduzione del deficit resta la priorità del governo Scholz. E con una minore richiesta di fondi ai mercati del credito e un Fiscal Compact ancora nella sua forma originale, la pressione sugli spread periferici potrebbe aumentare (senza tenere conto dei rischi politici che arrivano da Roma). 

"Spesso si discute del debito pubblico riguardo ad un singolo stato e ci si dimentica che però il problema è mondiale: nel 2020 il debito pubblico globale ha sfiorato il 100% del PIL (il 124% nelle economie avanzate) e conta per il 40% del debito totale, raggiungendo la quota più alta dagli anni ‘60. In peggioramento anche il rapporto tra debito privato e PIL che è salito dal 164% del 2019 al 178%", ha spiegato Antonio Tognoli, head of research di Integrae Sim.

"La crescita del debito tende ad amplificare le vulnerabilità delle economie, specialmente nel momento in cui le condizioni di finanziamento si restringono. Difficile però rientrare dai debiti con eccessiva rapidità, pena la strozzatura della ripresa. E’ invece necessario raggiungere un nuovo equilibrio tra sostengo alla crescita e bilanci a rischio", ha aggiunto l'esperto. 

Intanto, Borse europee a due velocità con FTSE MIB in calo dello 0,7%, DAX al -0,1%, Cac al +0,3% e FTSE 100 sulla parità.

Ultimi commenti

Ci rendiamo conto che stiamo euforizzando i tassi A ZERO? Qual’è la differenza tra un Bund 0% e liquidità?
Adesso vediamo come "la vecchia" in BCE girerà la frittata....di idiozie ne ha raccontate troppe, toccherà alzare i tassi. Povera donna...idee poche, e tutte sbagliate
il problema è ormai ben chiaro, e la coperta è sempre più corta. Una cosa è certa, l'impatto della pandemia sull'economia è stato sopravvalutato; alla fine anche in mancanza di stimoli monetari e fiscali l'economia non sarebbe poi scesa più di tanto. Il problema è che l'ingente sforzo monetario e fiscale ha avuto impatto limitato sull'economia reale, determinando un'aggravarsi della ditomia tra ricci e poveri; e non poteva essere altrimenti, e l'inflazione è li a ricordarcelo. A fronte di debiti pubblici e privati esplosi ai massimi storici, la ricchezza per i componenti del decile più alto si è moltiplicata in modo ingiustificato, cosi come in modo assoluto sono aumentati i poveri. Alla fine abbiamo finanziato l'aumento del pratimonio dei ricchi con soldi pubblici. Oggi ne paghiamo tutti i costi in termini di inflazione, e domani ne pagheremo in termini di rientro dal debito pubblico.
“La ricchezza dei ricchi” non è la posizione patrimoniale. Posso avere 100% di Microsoft e essere trilionario. Il problema è che non potró mai incassarli. Qui si parla di ricchezza guardando le posizioni azionarie dei capitani d’industria pensando che siano soldi liquidi nei conti correnti.
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