In seguito alla pubblicazione del report sull’indice IPC di ottobre, i rendimenti dei Treasury a due anni hanno registrato un calo significativo, mentre i future azionari sono saliti bruscamente.
Il report, da cui è emersa un’inflazione più lenta del previsto, ha rafforzato le speculazioni sul fatto che i tassi di interesse abbiano raggiunto il loro picco e che vi sia la possibilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a metà del 2024.
Secondo gli analisti di JPMorgan Asset Management, il raffreddamento dei dati sui prezzi al consumo segnala che l’economia si sta avvicinando al livello di inflazione target della Federal Reserve, pari al 2%.
In un’intervista rilasciata a Bloomberg TV, gli analisti affermano che il report sull’IPC è in linea con le aspettative della banca e non sono d’accordo con la previsione che l’”ultimo miglio” necessario per far scendere i prezzi si riveli appiccicoso.
“In generale, c’è disinflazione nell’economia statunitense e stiamo tornando al 2%”, affermano gli analisti.
Nonostante alcune parti del mercato azionario siano sopravvalutate, l’inflazione bassa potrebbe facilitare l’abbassamento dei tassi di interesse a lungo termine, che di solito favoriscono i prezzi delle azioni.
Gli analisti hanno anche osservato che l’economia non ha sperimentato una “spirale salari-prezzi” e che ci sono poche prove che le aziende spingano i prezzi verso l’alto o che i lavoratori spingano i salari verso l’alto.
Gli analisti di JPMorgan, compreso il chief strategist Marko Kolanovic, hanno consigliato ieri agli investitori di vendere obbligazioni e azioni e di acquistare invece materie prime.