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Cina, governo pronto a supportare IPO esteri. Alibaba +27%

Pubblicato 16.03.2022, 09:40
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Investing.com - Dopo il panic selling delle sedute precedenti, i titoli cinesi hanno registrato rialzi vertiginosi mercoledì dopo che l'agenzia di stampa statale Xinhua ha affermato che il governo di Pechino avrebbe adottato una serie di misure favorevoli al mercato.

Tra gli indici, l'Hang Seng è balzato al +9%, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato il 3,5%, sulla notizia riportata diversi media secondo cui le autorità di regolamentazione cinesi e statunitensi stanno procedendo verso un piano di cooperazione sulle ADR cinesi quotate negli Stati Uniti.

Per supportare i titoli all'estero, il vicepremier Liu He, membro del comitato centrale del Partito Comunista Cinese, avrebbe tenuto una riunione con il comitato per la stabilità finanziaria per discutere del recenti sell off che ha colpito per la maggior parte i titoli del comparto tecnologico cinese, molti dei quali hanno le proprie depositary receipts quotate a Wall Street e nei mercati occidentali. 

Il governo cinese, secondo la stampa, starebbe lavorando con le autorità statunitensi proprio per supportare le quotazioni all'estero, dopo che la scorsa settimana la Securities and Exchange Commission ha identificato diverse società cinesi che potrebbero essere  dalla quotazione per non aver permesso l'accesso ai bilanci ai revisori contabili.

In particolare, le società additate dalla SEC non hanno rispettato gli obblighi delineati nel Holding Foreign Companies Accountable Act approvato nel 2020, il quale consente al controllore americano di rimuovere le società cinesi dalle borse statunitensi qualora non siano resi disponibili gli audit aziendali per tre anni consecutivi.

In reazione, Alibaba (HK:9988) è schizzata del 27% e Tencent Holdings (HK:0700) al +23%, mentre Xpeng (HK:9868) e Nio (NYSE:NIO) sono volate rispettivamente al +32% e +29%. 

"Il governo cinese continua a sostenere le quotazioni dell'aziende all'estero", afferma il rapporto dei media statali in cinese tradotto da Cnbc. Per il report, le autorità di regolamentazione dovrebbero "completare il prima possibile la repressione delle società di piattaforme Internet".

"I leader cinesi hanno finalmente rotto il silenzio per rispondere alla recente vendita di mercato", ha scritto in una nota Larry Hu, capo economista cinese di Macquarie, ripresa da Cnbc. "Il tono dell'incontro è forte, suggerendo che i responsabili politici sono profondamente preoccupati per la recente disfatta del mercato".

Con la recrudescenza del Covid-19 in Cina e i timori per le conseguenze della guerra in Ucraina, gli analisti di JPMorgan China Internet hanno scritto lunedì di considerare il settore "non investibile" per i prossimi sei-12 mesi e hanno declassato 28 dei titoli sotto la loro coverage. 

Da inizio gennaio, l'Hang Seng resta in calo del 14%, mentre il sottoindice tech è in ribasso del 25%. 

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