NVDA ha guadagnato il 197% da quando la nostra AI l'ha aggiunta per la prima volta in Novembre: è il momento di vendere? 🤔Leggi di più

Eni, asset australiani sempre nel mirino di società estere

Pubblicato 26.05.2020, 12:32
CVX
-
BP
-
ENI
-
STO
-
LCO
-
CL
-

Di Mauro Speranza

Investing.com – Resta al centro dell'attenzione dei mercati Eni, mentre si diffondono voci relative alla vendita degli asset australiani della compagnia petrolifera italiana.

L'advisor dell'operazione, Citigroup, sta ricevendo le prime manifestazioni di interesse e secondo alcune indiscrezioni diffuse da MF, tra i pretendenti ci sarebbe Roc Oil, società petrolifera australiana che fa capo al gruppo cinese Fosun.

La vendita potrebbe fruttare a Eni circa 1 miliardi di dollari, secondo fonti Reuters, e potrebbe voler dire la quasi totale uscita della società dall'Australia.

Secondo le stesse fonti, “il gruppo italiano ha scelto di vendere gli asset per ottenere liquidità dopo che la recessione globale causata dalla pandemia di coronavirus ha portato al crollo dei prezzi del petrolio”.

”Le attività di Eni in Australia si basano principalmente sulla vendita di gas naturale nel mercato interno e pertanto sono meno esposte alla domanda globale e alle fluttuazioni dei prezzi, rendendole un obiettivo potenzialmente interessante per gli acquirenti”, aggiungevano dall'agenzia.

Eni, gestisce una serie di giacimenti di gas offshore nel nord dell'Australia e detiene partecipazioni in quattro licenze di esplorazione, tra cui la Joint Petroleum Development Area nel Mare di Timor.

Inoltre, Eni controlla il Blacktip Gas Project nelle acque poco profonde al largo del Territorio del Nord e ha quote nel giacimento di gas e condensati di Bayu-Undan e nel relativo impianto di Gnl di Darwin.

Gli asset di Eni al centro delle mire sarebbero l'11% di Darwin LNG, l'impianto di Yelcherr, sviluppi energetici come il Blacktip Gas Project e altre aree esplorative (Bayu Udan, Evans Shoal).

Nella lista degli interessati era spuntanti fuori i nomi di Apa Group, Beach Energy, Ifm investors e Qic Ltd, mentre in queste ore emergono Oxy, BP (LON:BP), Chevron (NYSE:CVX) e Santos (ASX:STO).

“La dismissione avrebbe senso dal punto di vista strategico, mentre il valore di riferimento degli asset in questione potrebbe essere individuato in $100-300 mn”, spiegano gli esperti di Equita, i quali sottolineano che “la cessione, se realizzata, avrebbe risvolti marginalmente positivi per il titolo”.

A Piazza Affari, intanto, il titolo ENI (MI:ENI) vira in negativo dopo un inizio passato intorno alla parità, non riuscendo a restare in scia del recupero dei prezzi del petrolio, oggi sopra i 34 dollari per il WTI e a 36 dollari al barile per il Brent.

Le posizioni degli analisti sul titolo

Gli esperti di Equita mantengono la posizione 'buy' sul titolo, con un prezzo obiettivo di 11 euro. Questi esperti sottolineano come il tribunale di Londra si sia dichiarato non competente circa le accuse di tangenti da 1 mld di dollari a Eni e Shell per il campo OPL 245.

Nei giorni scorsi, infatti, da Eni comunicavano che “la competenza rimane quindi in capo al solo Tribunale italiano, dove si attende la sentenza”.

Inoltre, da Eni ricordano “che nell’ottobre 2019 il Dipartimento di giustizia americano, e più recentemente la Securities and Exchange Commission americana, avevano chiuso le proprie indagini sull’operazione Opl245 senza intraprendere alcuna azione”.



Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.