Eni cambia assetto per “essere leader della transizione energetica”

Pubblicato 05.06.2020, 10:11
Aggiornato 05.06.2020, 10:12
© Reuters.
ENI
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Il consiglio di amministrazione di Eni (MI:ENI) ha confermato quanto riportato nei giorni scorsi circa la divisione del gruppo in due divisioni, proseguendo verso quel cambio di strategia verso le attività sostenibili annunciate nei mesi scorsi, col fine di essere “leader della transizione energetica”, secondo quanto spiegato dal gruppo in una nota.

Se la prima divisione si occuperà delle attività fossili, l'altra prenderà in mano tutti i business di generazione, trasformazione e vendita di prodotti relativi alle attività sostenibili e a minore impatto carbonico.

“La nuova organizzazione rispecchia la svolta storica che Eni sta intraprendendo”, spiega il Ceo di Eni, Claudio Descalzi in una nota. “Un cammino irreversibile che ci porterà a diventare una compagnia leader nella produzione e vendita di prodotti energetici decarbonizzati. Per realizzare e, se possibile, accelerare il percorso annunciato a febbraio, creiamo ora due grandi anime dentro l'azienda, con obiettivi precisi", aggiunge il manager.

Eni "vuol essere attore protagonista di una transizione energetica equa nella quale crediamo e che diventa uno dei capisaldi della nostra azione di trasformazione”, conclude Descalzi.,

Nel dettaglio, il gruppo verrà diviso in due direzioni generali. La Natural Resourcers, guidata da Alessandro Puliti, “valorizzerà il portafoglio upstream oil&gas con l’obiettivo di ridurre la sua impronta carbonica attraverso una forte azione di efficienza energetica e all’espansione della componente gas”.

In questa divisione verranno organizzate tutte le attività di esplorazione, sviluppo e produzione di idrocarburi, la commercializzazione del gas all’ingrosso via gasdotti e navi Gnl, i progetti di conservazione delle foreste, di stoccaggio della Co2.

La Energy Evolution, con Massimo Mondazzi al timone, si occuperà della "generazione elettrica rinnovabile e del bio-metano, coordinerà l’evoluzione bio e circolare del sistema di raffinazione e della chimica e svilupperà ulteriormente il portafoglio clienti minuti di Eni fornendo prodotti sempre più decarbonizzati per la mobilità, il consumo domestico e delle piccole imprese".

All'interno di questa divisione confluiranno la generazione da gas e da fonti rinnovabili, la raffinazione, la chimica, il Gas&Power al dettaglio e il Marketing per la mobilità, anche tramite il consolidamento delle società Versalis (chimica) ed Eni gas e luce.

Inoltre, Eni si appresta a creare una nuova unità chiamata Technology, R&D, Digital che punta all'innovazione tecnologica "come leva imprescindibile per creare valore e crescere", facendo leva sulle proprie competenze e tecnologie che hanno consentito di tracciare l’evoluzione strategica dei prossimi 30 anni. Tutte le altre funzioni centrali saranno entro qualche settimana "ulteriormente razionalizzate e riorganizzate per supportare in termini di strutture e competenze la mission di Eni e il conseguimento degli obiettivi delle due direzioni generali".

Il giudizio degli analisti

“La nuova organizzazione permetterà di accelerare nella transizione energetica con il business green da espandere nelle rinnovabili, economia circolare, chimica verde e bioraffinerie”, spiegano da Equita, che sul titolo ha buy e target price a 11 euro.

“La notizia può avere risvolti positivi per il titolo in quanto la separazione delle attività green in un unico segmento, anche se non puro in quanto contenente ancora business tradizionali, permetterebbe al mercato di monitorare i ritorni delle nuove iniziative legate alla energy transition ed applicargli un multiplo di valutazione superiore rispetto alle attività oil”, aggiungono dall'istituto.

Nella giornata di oggi, il titolo Eni guadagna oltre il 4% con le azioni che arrivano a 9,34 euro, proseguendo così una settimana positiva con guadagni complessivi intorno al 9%.

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