ROMA (Reuters) - A metà aprile la Corte di Cassazione autorizzerà l'amministrazione fiscale ad usare la 'lista Falciani' come fonte di prova, rendendo più semplice perseguire gli evasori che hanno occultato denaro all'estero.
Lo riferisce a Reuters l'avvocato Asa Peronace, che rappresenta uno dei primi contribuenti italiani finiti sotto processo tributario a causa della lista.
Hervé Falciani è l'informatico che ha trafugato i nomi di oltre 7.000 clienti, tra cui molti italiani, della filiale svizzera di Hsbc.
Finora l'Agenzia delle entrate ha considerato la lista Falciani sostanzialmente inutilizzabile perché frutto di materiale rubato.
Ora, però, le carte stanno per cambiare.
"Per effetto della Cassazione tutte le liste saranno utilizzabili, non solo quella di Falciani", spiega il legale Asa Peronace confermando quanto anticipato dal settimanale L'Espresso.
Il 15 aprile la Suprema Corte è chiamata ad esprimere il primo verdetto sull'ammissibilità della lista come fonte di prova.
Il 9 febbraio Roberto Conti, il giudice incaricato di studiare la materia, ha depositato al collegio giudicante una relazione in cui propone di considerare pienamente utilizzabili le informazioni ottenute da Falciani.
"Di fatto il relatore, molto competente, anticipa la sentenza", dice Asa Peronace.
"A questo punto chi non fa la 'voluntary disclosure' rischia grosso", aggiunge il legale.
La procedura di collaborazione volontaria permette a chi ha nascosto i capitali in Italia o all'estero di mettersi in regola pagando tutto il dovuto. In cambio lo Stato riconosce uno sconto sulle sanzioni amministrative e la non punibilità sul piano penale.
Da lunedì 23 febbraio sarà più conveniente far emergere i capitali nascosti in Svizzera.
Quel giorno il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e il capo del Dipartimento federale delle finanze della Confederazione elvetica, Eveline Widmer-Schlumpf, firmeranno il Protocollo sullo scambio di informazioni.
Grazie all'intesa la Svizzera diventerà un Paese White List ai fini della voluntary disclosure, con ulteriori sconti sulle sanzioni amministrative.
L'evasione fiscale sottrae allo Stato 91 miliardi l'anno, secondo uno studio pubblicato dal Tesoro a ottobre.
(Giuseppe Fonte)
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