HONG KONG/NEW YORK (Reuters) - China Evergrande (HK:3333) Group ha presentato istanza di protezione dal fallimento presso una corte negli Stati Uniti, in una delle più grandi ristrutturazioni del debito al mondo, facendo crescere le preoccupazioni per l'aggravarsi della crisi immobiliare in Cina e l'indebolimento dell'economia del Paese.
Evergrande, un tempo tra i principali costruttori cinesi, è diventato l'emblema della crisi senza precedenti del debito del settore immobiliare, che rappresenta circa un quarto dell'economia cinese, dopo aver affrontato una crisi di liquidità nel 2021.
Il colosso immobiliare ha chiesto protezione ai sensi del Capitolo 15 del codice fallimentare statunitense, che protegge le società non statunitensi in fase di ristrutturazione da creditori che tentano di intentare una causa contro di loro o di vincolare i beni negli Stati Uniti.
L'istanza è di natura procedurale, ma per Evergrande, che rappresenta il promotore immobiliare più indebitato al mondo, con oltre 300 miliardi di dollari di debiti, è necessario presentarla come parte di un processo di ristrutturazione secondo la legge statunitense, hanno detto due fonti a conoscenza della questione.
Le fonti hanno parlato a condizione di anonimato a causa della delicatezza della questione.
Evergrande ha rifiutato di commentare.
La ristrutturazione del debito offshore di Evergrande copre un totale di 31,7 miliardi di dollari, che includono cui obbligazioni, garanzie e obblighi di riacquisto. L'azienda incontrerà i suoi creditori alla fine del mese per discutere della proposta di ristrutturazione.
Da allora, una serie di società immobiliari cinesi non ha adempiuto ai propri obblighi di debito offshore, lasciando abitazioni incompiute, facendo crollare le vendite e distruggendo la fiducia degli investitori, penalizzando la seconda economia mondiale.
La crisi del settore immobiliare ha anche alimentato il rischio di contagio, che potrebbe avere un impatto destabilizzante su un'economia già indebolita da un consumo interno fiacco, da un'attività industriale vacillante, da un aumento della disoccupazione e da una debole domanda estera.
Un importante asset manager cinese non ha rispettato gli obblighi di rimborso di alcuni prodotti di investimento e ha avvertito di una crisi di liquidità, mentre Country Garden, il primo sviluppatore privato del Paese, è stato l'ultimo a segnalare un'opprimente crisi di liquidità.
Tutto questo avviene in un momento in cui gli investimenti immobiliari, le vendite di case e le nuove costruzioni registrano una contrazione da oltre un anno.
Questa settimana Morgan Stanley (NYSE:MS), seguendo alcuni dei principali broker globali, ha tagliato le previsioni di crescita della Cina per quest'anno. Ora vede il prodotto interno lordo cinese in crescita del 4,7% quest'anno, rispetto alla precedente previsione del 5%.
La Cina punta a una crescita annuale del 5% per quest'anno, ma un numero crescente di economisti avverte che potrebbe mancare l'obiettivo a meno che Pechino non intensifichi le misure di sostegno per arrestare il declino.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)