Investing.com - Prevalgono le vendite a Piazza Affari in questa prima seduta settimanale e mensile a Milano. Il Ftse Mib cede lo 0,82%, seguito dalle perdite degli altri principali indici europei, condizionati dal nuovo peggioramento della guerra commerciale, con l’India questa volta nel mirino.
Iil Ftse 100 cede l’1%, seguito dall’Ibex 35, dal Cac 40 e dal Dax.
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di togliere l’India dall’elenco dei paesi in via di sviluppo, condizione che permetteva al gigante asiatico l’esenzione dalle tariffe USA sui prodotti esportati.
Le esportazioni indiane verso gli USA riguardano circa 2 mila prodotti che accedono in Nord America senza dazi, in particolare pannelli solari e lavatrici, prime tipologie di merci che subiranno nuove imposte.
A Milano, intanto, resta alto lo spread che viaggia nuovamente verso quota 290 punti, con i titoli di stato a 10 anni a 2,65%, indebolendo i titoli bancari (FTSE Italia All Share Banks a -1%).
Tra le blue chips si sgonfia il rally da calciomercato della Juventus (MI:JUVE), in flessione superiore al 2%, seguito dall’altra protagonista di oggi, Fiat (MI:FCHA) (-2,20%).
Negativi anche i petroliferi, trascinati dal calo del prezzo del greggio, sceso sotto i 53 dollari al barile, e del Brent. Saras (MI:SRS) cede il 2,40%, Saipem (MI:SPMI) scende dell’1,59%, mentre Tenaris (MI:TENR) e Eni (MI:ENI) restano abbondantemente in rosso. Positiva, invece, Diasorin (MI:DIAS) (+1,26%).
A mercati chiusi la palla spetterà al Premier Giuseppe Conte, atteso alle 17 per una conferenza stampa che si preannuncia ‘infuocata’, con le tensioni all’interno del Governo che saranno il fulcro delle sue parole.
"O si recupera un metodo di lavoro, si affronta un'operazione di fiducia che riporti programmazione e omogeneità nell'azione di governo, oppure vengono meno le condizioni per proseguire", potrebbe affermare Conte secondo il Corriere della Sera.
Il focus, ovviamente, sarà la decisione della Comissioni europea che questa settimana potrebbe avviare per l’Italia la procedura di infrazione sul debito. “Non sarò il primo presidente del consiglio a metter la firma su un'eventuale procedura d'infrazione dell'Italia per debito", ha già dichiarato Conte secondo La Repubblica, facendo presagire quello che accadrà oggi.
I contrasti all’interno dell’esecutivo potrebbero portare a nuove elezioni, secondo fonti di stampa già a fine settembre, anche se il Ministro Tria prova a gettare acqua sul fuoco. "L'Italia non vuole arrivare allo scontro con la Commissione europea e spero nemmeno l'Europa voglia arrivare a uno scontro con noi", ha detto Tria alla Reuters.
"Abbiamo fatto delle considerazioni di buon senso e penso che alla fine troveremo un compromesso. Sul deficit abbiamo detto che faremo meglio di quanto previsto nel Def e lo faremo", ha aggiunto riferendosi al target del 2,4% per il 2019.