di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Quando Matteo Renzi la prossima notte farà ritorno dalla trasferta americana a trovarlo sulla scrivania non troverà in primo piano il dossier Riforma del Senato, passato ormai in secondo piano legato a scaramucce regolamentari e polemiche residuali.
Dovrà affrontare soprattutto il tema della riorganizzazione del partito e le delicate questioni comunali a Milano (verso le elezioni della prossima primavera) e a Roma (conclamata crisi della giunta di Ignazio Marino).
Nelle vicende interne al Pd progetto di Renzi è coinvolgere Vasco Errani nei posti di comando a Roma, o al Nazareno o con una seggiola pesante nel governo. L'ex presidente della Regione Emilia-Romagna, uscito immacolato dalle vicende giudiziarie, potrà così aiutare e riconsolidare il partito nella roccaforte emiliano-romagnola dove è sempre più terremotato dagli attacchi dell'espansione grillina.
In secondo luogo un coinvolgimento di Errani nel pacchetto di mischia del partito indebolisce l'opposizione di Pier Luigi Bersani, sfilandole una importante pedina.
Nella geografia locale Renzi dovrà poi affrontare il tema del candidato sindaco a Milano: verificare definitivamente l'indisponibilità di Giuliano Pisapia, pesare la consistenza di Emanuele Fiano (attualmente in pole position), confrontare la candidatura con quella sulla quale si orienterà il centrodestra.
Infine c'è la grana del Campidoglio. Marino è travolto quotidianamente da sempre nuove polemiche e la sua credibilità si va sgretolando né il commissario Matteo Orfini pare in grado di puntellarlo. L'ipotesi di elezioni anticipate in primavera, nel bel mezzo del Giubileo, potrebbe essere difficile da evitare.
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