LONDRA (Reuters) - Il dollaro guadagna terreno e spinge le controparti a minimi pluriennali, dopo che i dati di venerdì sull'occupazione Usa hanno sottolineato la forza dell'economia statunitense e offuscato le prospettive di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve quest'anno.
Il biglietto verde ha toccato i massimi di oltre due anni a 110,08 rispetto alle controparti, estendendo il rally della settimana scorsa.
I dati di venerdì hanno mostrato che la crescita occupazionale negli Stati Uniti è accelerata inaspettatamente a dicembre e che il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, spingendo i trader a ridimensionare drasticamente le loro aspettative sul taglio dei tassi della Federal Reserve quest'anno.
Con gli imminenti dati di mercoledì sull'inflazione statunitense, qualsiasi sorpresa al rialzo potrebbe minacciare di bloccare del tutto l'allentamento. Questa settimana è previsto anche l'intervento di un gran numero di funzionari della Fed.
Rispetto al dollaro, l'euro oggi ha toccato i minimi da novembre 2022 a 1,0177 dollari, mentre la sterlina è scivolata dello 0,7% a 1,2107 dollari, minimo di 14 mesi.
In negativo anche il dollaro australiano a 0,6151 dollari, minimo da aprile 2020. Il dollaro neozelandese scambia a 0,5553 dollari, vicino ai minimi di oltre due anni.
(Tradotto da Claudio Leonel Piacquadio, editing Antonella Cinelli)