NEW YORK (Reuters) - Il dollaro ha recuperato una parte del maggior calo percentuale giornaliero degli ultimi 14 mesi, dopo che il presidente Donald Trump ha detto che gli Stati Uniti potrebbero imporre dazi su Canada e Messico entro l'1 febbraio, contro le aspettative di un approccio graduale.
Trump ha detto di stare considerando l'idea di applicare dazi di circa il 25% all'inizio di febbraio sulle importazioni da Canada e Messico a causa degli immigrati clandestini e del fentanyl che arrivano nel Paese. Ha anche menzionato la possibilità di un dazio universale, aggiungendo che comunque gli Stati Uniti "non sono ancora pronti" per questo.
Alle 16,20 l'indice del dollaro perde lo 0,93% a 108,332, dopo essere sceso dell'1,24% ieri ed essere salito dello 0,68% all'inizio della seduta odierna.
L'euro cede lo 0,22% a 1,0389 dollari. Anche l'Ue è considerata un probabile bersaglio delle politiche tariffarie di Trump.
La sterlina scende dello 0,26% a 1,2292 dollari.
Il dollaro canadese scivola dello 0,5% rispetto al biglietto verde, attestandosi a 1,44 per dollaro, mentre il peso messicano scende dello 0,99% rispetto al dollaro, attestandosi a 20,6703.
Contro lo yen il dollaro perde lo 0,1% a 155,53.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Antonella Cinelli)