SINGAPORE/LONDRA (Reuters) - Il dollaro perde terreno e scivola dai massimi di sette settimane rispetto alle principali valute, dopo che gli investitori hanno valutato le prospettive di taglio dei tassi statunitensi, anche se le tensioni geopolitiche in Medio Oriente continuano a sostenerlo come valuta rifugio.
L'euro sale dello 0,2% a 1,099 dollari, non lontano dal minimo di sette settimane di 1,09515 dollari toccato la scorsa settimana. La sterlina si attesta a 1,31 dollari, dopo aver toccato un minimo di tre settimane a 1,30595 dollari.
Gli operatori hanno modificato drasticamente le loro aspettative per un allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve quest'anno. La scorsa settimana il solido dato sui posti di lavoro ha supportato l'approccio indicato dal presidente della Fed Jerome Powell, secondo cui la banca centrale si atterrà alle consuete riduzioni dei tassi di un quarto di punto percentuale, dopo aver iniziato il ciclo di allentamento con un taglio da mezzo punto a settembre.
Lo yen ha recuperato durante la seduta parte delle recenti perdite, con le crescenti preoccupazioni geopolitiche che hanno spinto gli investitori verso beni rifugio.
L'indice del dollaro, che misura la valuta statunitense rispetto alle principali rivali, scivola dello 0,2% a 102,37.
Occhi puntati questa settimana sul dato relativo all'inflazione statunitense, in agenda giovedì, e sui verbali del meeting Fed di settembre, in arrivo domani.
Il rendimento dei Treasury Usa a 10 anni rimane al di sopra del 4%, dopo aver superato ieri la soglia per la prima volta in due mesi, con i trader che hanno ridotto le scommesse su tagli dei tassi importanti.
Lo yen guadagna lo 0,5% a 147,75 per dollaro, dopo aver toccato i minimi di sette settimane a 149,10 ieri, con i commenti del nuovo primo ministro giapponese Shigeru Ishiba che hanno alimentato i dubbi sull'aggressività della BoJ nell'aumentare i tassi nel breve termine.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Antonella Cinelli)