SINGAPORE/LONDRA (Reuters) - Le valute legate all'andamento della materie prime scivolano ai minimi delle ultime settimane, ricalcando il deprezzamento delle 'commodity'. La discesa dei prezzi è particolarmente evidente nei confronti dello yen, sui massimi degli ultimi due mesi, e con i venditori allo scoperto che chiudono le posizioni prima della riunione della banca centrale.
Intorno alle 11 il dollaro australiano scende dello 0,3% a 0,6596 dollari, dopo aver toccato un minimo da inizio giugno. Rispetto allo yen la valuta australiana cala di circa lo 0,9% a 102,07 yen; nelle ultime due settimane si è deprezzata di quasi 7%. [AUD/]
Il dollaro neozelandese perde lo 0,5% a 0,5925 dollari, dopo essere scivolato dello 0,6% a un minimo di quasi tre mesi, mentre la valuta canadese tocca un minimo da tre mesi a 1,38 dollari.
L'euro è sotto pressione dopo i dati poco incoraggianti sull'attività economica e cede lo 0,2% a 1,1083 dollari, non riuscendo a mantenere lo slancio della scorsa settimana sopra 1,09 dollari.
Il cambio dollaro/yen ha perso ieri quasi l'1% e oggi perde un ulteriore 0,5% in Asia, a 154,82 dollari, dopo aver toccato un minimo da metà maggio. Lo yen è la valuta del G10 con la migliore performance rispetto al dollaro nel mese di luglio.
I movimenti di altri cross sono più ampi: l'euro ha ceduto l'1,3% rispetto allo yen nella notte e un ulteriore 0,75% al minimo da 11 settimane di 167,48.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Alessia Pé)