Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei mercati azionari statunitensi è vista in discesa questo giovedì, con gli investitori che valutano l’inflazione alle stelle nonché i deludenti utili del colosso bancario JPMorgan.
Alle 13:00 CEST, i future Dow scendono di 390 punti, o dell’1,3%, i future S&P 500 vanno giù di 48 punti, o dell’1,3%, ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 95 punti, o dello 0,8%.
I principali indici a Wall Street hanno chiuso al ribasso ieri, quando i dati sull’inflazione al consumo hanno rivelato che i prezzi sono saliti del massimo in 41 anni a giugno, con un balzo del 9,1% in 12 mesi, più del previsto.
E questo potrebbe spingere la Fed ad essere più aggressiva in occasione del vertice di questo mese, nel tentativo di far scendere i prezzi anche a costo di spingere in recessione l’economia più grande del mondo.
I dati economici previsti per questo giovedì includono le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione e l’indice sui prezzi alla produzione di giugno.
Intanto, JPMorgan Chase (NYSE:JPM) ha riportato un calo del 28% dei profitti del secondo trimestre, avendo messo da parte più denaro per coprire potenziali perdite derivanti dal crescente rischio di recessione. La rivale Morgan Stanley (NYSE:MS) pubblicherà gli utili trimestrali prima della campanella.
I prezzi del petrolio scendono questo giovedì, tra l’inflazione alle stelle e i dati governativi USA che hanno rivelato l’aumento settimanale maggiore delle scorte di carburante da gennaio.
Ieri, i dati sulle scorte di greggio USA della U.S. Energy Information Administration hanno mostrato un aumento di 3,254 milioni di barili per la settimana terminata l’8 luglio.
I prezzi del petrolio sono scesi nelle ultime due settimane nei timori di una recessione, andando sotto i 100 dollari al barile martedì per la prima volta da aprile.
Alle 13 CEST, i future del greggio USA segnano -2,3% a 94,09 dollari al barile, mentre il contratto del Brent scende dell’1,9% a 97,70 dollari.
Intanto, i future dell’oro sono in calo dell’1,4% a 1.711,35 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0015, giù dello 0,4%.