Di Scott Kanowsky
Investing.com - L’apertura dei listini statunitensi si prevede in calo questo venerdì, i trader valutano la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi della Federal Reserve in scia ad una raffica di dati economici sulla principale economia mondiale.
Al momento della scrittura, il future Dow scende di 175 punti, dello 0,52%, i future S&P 500 vanno giù di 29 punti, o dello 0,72% ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 114 punti, o dello 0,92%.
I principali indici hanno chiuso in forte ribasso ieri, con il blue-chip Dow Jones Industrial Average in calo di oltre 400 punti, o dell’1,3%, dopo le parole di due funzionari della Fed che hanno suggerito che i dati forti di questa settimana potrebbero spingere la banca ad aumentare il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse per combattere l’inflazione.
L’elevata inflazione annua è rallentata solo lievemente a gennaio e in realtà è salita su base mensile, mentre le vendite al dettaglio USA hanno registrato l’aumento mensile più alto in due anni.
La Presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland Loretta Mester ha dichiarato che vede la possibilità di un altro aumento da 50 punti base, mentre il Presidente della Fed di St. Louis James Bullard non esclude di supportare un rialzo simile a marzo, anziché proseguire con uno da un quarto di punto come questo mese.
Tuttavia, Bullard fa notare che le letture non hanno cambiato le sue prospettive più ampie: si aspetta che l’inflazione impieghi più tempo a raffreddarsi rispetto a quanto prevedevano molti investitori.
Tra le notizie sulle compagnie, Deere (NYSE:DE) e AutoNation (NYSE:AN) pubblicheranno gli ultimi risultati.
I prezzi del petrolio scendono, avviandosi ad una perdita settimanale, nei timori che l’aumento dei tassi di interesse faccia cadere in recessione l’economia del maggiore consumatore mondiale di greggio.
L’indice del dollaro è schizzato inoltre al massimo di sei settimane, rendendo il petrolio più costoso per i titolari di altre valute.
Il mercato del greggio è stato volatile ultimamente, con i trader combattuti tra i timori di un rallentamento economico negli Stati Uniti e le speranze di una ripresa della domanda da parte della Cina.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA segnano -3,03% a 76,11 dollari al barile, mentre il contratto del Brent registra -2,87% ad 82,70 dollari. Entrambi si avviano ad un calo settimanale di oltre il 2%.
I future dell’oro scendono dell’1% a 1.833,35 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD va giù dello 0,4% a 1,0625.